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I giovani sono stati latori di alcuni significativi doni, a nome dei loro coetanei italiani: una lampada catacombale accesa sulla tomba di San Pietro, una pianticella di ulivo, simbolo della pace, una copia del Crocifisso di San Damiano, a ricordo della giornata di preghiera ad Assisi, e una copia dell’immagine della Madonna di Loreto … legata all’imminente celebrazione dell’Anno Mariano». Da quel lontano 1987 tutte le GMG che si sono alternate a quelle diocesane hanno avuto l’immagine del Crocifisso e quello della Madonna come simboli dei giovani italiani. Negli anni si è costruito un pellegrinaggio che ha abbracciato tutta la terra: Santiago de Compostela nel 1989, Częstochowa nel 1991, Denver nel 1993, Manila nel 1995, Parigi nel 1997, Roma nel 2000, Toronto nel 2002, Colonia nel 2005, Sydney nel 2008, Madrid nel 2011, Rio de Janeiro nel 2013. Da allora in ogni nazione toccata dalla GMG i vescovi locali e i giovani custodiscono questi due simboli in luoghi significativi per la comunità cristiana: chiese, ospedali, luoghi di incontro dei giovani. Simboli di che cosa? Prima di tutto dei due misteri centrali della nostra fede: il mistero dell’incarnazione e il mistero pasquale. I giovani italiani in ogni luogo hanno portato dunque Gesù, che spogliò se stesso divenendo simile agli uomini nella casa di Nazareth e si umiliò fino alla morte di croce. In questi due misteri di morte e di vita simboleggiati dalle nostre due care immagini desideriamo far sentire a ogni giovane del mondo lo sguardo dolce e misericordioso del crocifisso risorto: «fissatolo lo amò».
Ma le immagini e la loro provenienza ci mostrano che dietro questi due misteri ci stanno due giovani, Maria di Nazareth e Francesco d’Assisi. Infatti il “sì” di Maria ha permesso a Dio di legarsi all’umanità indissolubilmente; il “sì” di Francesco ha permesso alla Chiesa di essere riparata con la santità. Gesù oggi ha bisogno dell’entusiasmo e della passione dei giovani per continuare a parlare e agire dentro il nostro tempo. Ha bisogno della loro generosità perché il mondo creda. Per questo prima di portare questi simboli a Cracovia, in Polonia, per la GMG del 2016, desideriamo che siano avvicinati e toccati dai giovani e dagli adulti delle diocesi italiane, perché la storia di Maria e quella di Francesco possano indicare a ognuno di loro la via che conduce alla felicità e alle nostre diocesi e parrocchie la via della speranza, della fiducia, della provvidenza che non delude.
Anche nella nostra chiesa particolare vivremo tale esperienza nei giorni 10/12 luglio 2015 ed è a tal scopo che vi raggiungo con questo invito affinché quanti più giovani possibili possano stringersi già da adesso attorno a queste icone mettendosi in cammino verso tale evento con l’organizzazione che, attraverso il lavoro della Consulta diocesana, vi proponiamo con il programma riportato sulla locandina allegata.
Sarebbe bello che a Cracovia potessero arrivare due segni ai quali i giovani si sono legati attraverso la preghiera: i momenti nelle diocesi, possiamo immaginarlo, avranno significato pensieri e riflessioni, richieste di affidamento a Gesù e a Maria di gioie e dolori personali. In questo modo i segni potrebbero acquistare un significato più profondo.
“Cari giovani, vi esorto a proseguire il vostro cammino sia nelle diocesi, sia nel pellegrinaggio attraverso i continenti, che vi porterà l’anno prossimo a Cracovia, patria di san Giovanni Paolo II, iniziatore delle Giornate Mondiali della Gioventù. Il tema di quel grande Incontro: «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5,7), si intona bene con l’Anno Santo della Misericordia. Lasciatevi riempire dalla tenerezza del Padre, per diffonderla intorno a voi!”.(Papa Francesco)
don Mimmo Cartella, direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile