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Terra Santa ferita dalla guerra, il sostegno della Caritas diocesana di Reggio Calabria

Dopo oltre 470 giorni di conflitto, la Terra Santa continua a vivere una delle crisi umanitarie più gravi della sua storia. Il fragile cessate il fuoco, siglato il 19 gennaio 2025 e limitato alla Striscia di Gaza, ha momentaneamente interrotto le bombe, ma le ferite della guerra restano aperte.

Una terra “ferita” dal conflitto

Le perdite umane e materiali hanno segnato profondamente milioni di persone, lasciando cicatrici difficili da rimarginare. Secondo Caritas Italiana, il 94% delle infrastrutture sanitarie nella Striscia di Gaza è inutilizzabile, mentre il 96% della popolazione soffre di insicurezza alimentare. Malnutrizione, sfollamenti forzati e violenze rendono la vita insostenibile. In Cisgiordania, le restrizioni alla libertà di movimento e le continue incursioni militari aggravano la povertà e il disagio sociale.

Le conseguenze del conflitto non sono solo materiali. La guerra ha spezzato equilibri fragili, amplificando la sofferenza psicologica della popolazione. Bambini, donne e anziani rappresentano le categorie più vulnerabili in un contesto dove mancano i servizi essenziali e dove la dignità umana è messa costantemente alla prova.

L’impegno umanitario per la pace

In uno scenario così drammatico, Caritas Italiana ha introdotto un intervento umanitario straordinario, collaborando strettamente con Caritas Gerusalemme. Nel corso del 2024, sono state assistite oltre 45.900 persone fornendo cure mediche, supporto psicologico e assistenza economica.

L’azione di Caritas si distingue per la capacità di rispondere alle emergenze, ma anche per l’impegno nella promozione di una pace duratura. Caritas Italiana e Caritas Gerusalemme sostengono con forza la dichiarazione di Caritas Internationalis e altre organizzazioni umanitarie in merito all’accordo tra Israele e Hamas. La dichiarazione identifica alcune priorità fondamentali: il pieno rispetto del cessate il fuoco, un accesso umanitario privo di ostacoli, la protezione dei civili, l’impegno per una soluzione politica stabile e la responsabilità per i crimini di guerra.

Per il 2025, Caritas Italiana ha annunciato un nuovo progetto che punta ad assistere oltre 40.000 persone. Gli obiettivi principali includono la fornitura di cure mediche a 32.000 individui, il sostegno psicologico e la riabilitazione per le vittime del conflitto, oltre alla ricostruzione delle infrastrutture sanitarie critiche a Gaza e Taybeh. Questo piano rappresenta una risposta concreta alle enormi necessità di una popolazione che lotta quotidianamente per la sopravvivenza.

Il sostegno della Caritas di Reggio Calabria

La Caritas di Reggio Calabria, come altre Caritas, ha scelto di rispondere a questa emergenza umanitaria destinando la raccolta dell’Avvento di fraternità alla Terra Santa, animando e sensibilizzando le comunità locali sull’importanza della solidarietà internazionale e contestualmente rafforzando un legame speciale con la Terra Santa, avviato nel 2016 con i gemellaggi promossi da Caritas Italiana.

Non si tratta quindi di un semplice gesto di carità, ma di uno strumento concreto che consolida il ponte di solidarietà con la Terra Santa. L’anno giubilare che stiamo vivendo, tempo di grazia e di speranza, faccia prevalere giustizia e riconciliazione, trasformando il dolore in speranza e le divisioni in ponti di unità, affinché la Terra Santa torni a essere culla di pace, perché, come ricorda papa Francesco, «solo il dialogo è la via per guardare al futuro con speranza».

L’articolo Terra Santa ferita dalla guerra, il sostegno della Caritas diocesana di Reggio Calabria proviene da Avvenire di Calabria.