Anche la Chiesa di Reggio Calabria – Bova rende grazie al Signore nell’ultimo giorno dell’anno con la celebrazione del Te Deum. L’appuntamento è per domani 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno, alle ore 18, presso la Basilica Cattedrale di Reggio Calabria. A presiedere la liturgia sarà l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova e presidente della Conferenza Episcopale Calabra, monsignor Fortunato Morrone.
Il significato del Te Deum: una preghiera di lode e affidamento
Il Te Deum è una preghiera di lode e ringraziamento a Dio dalle radici antiche. Conosciuto fin dal IV secolo, prende il titolo dalle prime parole in latino “Te Deum laudamus”, che significano “A te, Dio, rendiamo lode”.
La composizione liturgica viene utilizzata nei momenti solenni della vita della Chiesa, come la fine dei Concili, l’elezione di un nuovo Papa o l’ordinazione di un vescovo. Tuttavia, è al termine dell’anno solare che il Te Deum assume un valore particolare, diventando occasione per la comunità cristiana di ringraziare il Signore per i doni ricevuti e per affidare a Lui le speranze per l’anno nuovo.
Un invito a rileggere l’anno con gli occhi della fede
La celebrazione del Te Deum invita a rileggere l’anno trascorso attraverso la fede, riconducendo ogni evento, sfida e successo a un disegno provvidenziale. È un momento di consapevolezza e gratitudine, in cui si riconosce la presenza di Dio nella storia personale e collettiva. Allo stesso tempo, è un atto di affidamento, in cui le difficoltà vissute diventano parte di un cammino di crescita e conversione.
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Durante la celebrazione sarà l’occasione per fare memoria degli eventi più significativi che hanno segnato la vita della Chiesa reggina e del territorio di Reggio Calabria nel 2024. Si sottolineerà il ruolo della comunità ecclesiale nel promuovere un cammino di crescita spirituale e sociale, accompagnando i fedeli nelle diverse tappe dell’anno.
Un gesto di speranza per il nuovo anno
Concludere l’anno con il Te Deum significa abbandonarsi con fiducia alla provvidenza divina, certi che il nuovo anno – che coincide con il Giubileo della Speranza – sarà anch’esso guidato dall’amore e dalla sapienza di Dio. Una preghiera che si fa gesto di speranza e di affidamento, accompagnando l’intera comunità verso un futuro di luce e rinnovamento.
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