{module AddThis}Il CSI di Reggio Calabria è di nuovo ai nastri di partenza, dopo neppure 30 giorni di stop estivo, per competere ad una gara fondamentale: “credere” nello Sport come strumento essenziale per il Welfare per “giocare” una partita durissima per il rilancio della Città di Reggio Calabria.
Non solo Sport, ma tanti percorsi progettuali e formativi: partendo proprio da “Giocare per Credere”, giunto alla sua seconda edizione che punta a ripristinare la centralità degli Oratori nella società di oggi come fucine della formazione psicofisica dei ragazzi.Ma anche il CSI Sportinfest, alla sua settima edizione, che nel mese di ottobre riporterà in riva allo Stretto la discussione nazionale sui temi dello Sport etico. Un Festival che quest’anno avrà una cifra culturale molto alta visto l’inserimento degli Stati Generali dello Sport Giovanile, primo appuntamento per l’intero Paese sulla discussione e la programmazione su queste tematiche così importanti.
« Dopo oltre un mese di incontri e confronti, – afferma Paolo Cicciù, presidente provinciale del Centro Sportivo Italiano – il Consiglio del Comitato Provinciale reggino ha pubblicato, grazie all’impegno dei dirigenti CSI e del Vicepresidente Mimmo Aricò, ufficialmente il piano delle attività sportive, formative ed i progetti che saranno promossi nei prossimi mesi: non troverete solo numeri, date, attività, costi e scadenze; questo impegno rappresenta il tema centrale della nostra idea di sport, perché “qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo”, come dice ne “L’Attimo Fuggente” il celebre prof. Keating »
Ed ancora formazione (con l’appuntamento centrale del workshop residenziale “EduSPORT” nel mese di aprile 2015) dei dirigenti e dei tecnici, è, infatti, previsto un percorso formativo per i dirigenti sportivi, con particolare attenzione e dedizione all’aspetto educativo, senza tralasciare i valori “del campo”; clinic arbitrali, patentini per allenatori. Tanta l’attività sportiva, dicevamo ben 10 le discipline: calcio a 5, calcio a 7, calcio a 11, pallavolo, basket, ginnastica, ciclismo, danza, tennis tavolo e nuoto. Molteplici le categorie: per il CA5 confermati i gironi nazionali, saranno 4, di cui 3 in città di Reggio Calabria e uno sulla Piana di Gioia Tauro (Taurianova), per il calcio a 7 ci sarà il girone nazionale con l’aggiunta di un campionato specifico per “Ordini e Professioni”, per il calcio a 11 l’over 50. Poi le “specialità” uniche del CSI Reggio Calabria: i due campionati di Calcio a 5 femminili “Premier League” e “Championship”, coordinati dal direttore tecnico regionale Clementina Tripodi; l’Oratorio Cup, torneo polisportivo riservato agli oratori e alle parrocchie con due articolazioni per le Diocesi di Reggio Calabria – Bova e quella di Oppido Mamertina – Palmi. Ed infine il settore giovanile, unico ente di promozione sportiva organizzatore a livello regionale, che ospiterà le tappe delle più importanti competizioni come la Danone Cup, la Gazzetta Cup, la McDonald Cup (primo torneo under 8 invernale) e il Memorial “Mimmo Mannino”. Per gli altri sport di squadra: il Basket, che dovrà difendere il titolo di Campione di Italia con l’Aleandre, oltre a confermare il campionato open maschile, lancerà anche l’equipollente femminile ed il minibasket; per la pallavolo confermato il mini volley, la femminile, la maschile ed il misto open. Per le altre discipline: gran premio di ginnastica artistica con Fabrizia D’Ottavio, concentramenti provinciali, regionali e nazionali CSI di nuoto, gran premi di ciclismo e mountain bike, girone provinciale di tennis tavolo, competizioni di danza sportiva e coreografica. Per maggiori informazione visita il sito www.csireggiocalabria.it.
« Da dove parte tutto questo? – risponde chiaramente Paolo Cicciù – dal confronto, dalle discussioni e dalle condivisioni, dall’accompagnamento delle diocesi di Reggio Calabria – Bova e di Oppido Mamertina – Palmi, grazie anche al sostengo del nostro consulente don Mimmo Cartella, si è passato alle idee, ai progetti, alle attività, ai segni. In un territorio martoriato e spesso violentato e derubato da tanti, in un contesto sociale schiacciato da logiche personalistiche e mediocri, in una realtà sportiva priva di idee e progetti dove spesso prevale “lo sport vetrina e spettacolo”, in un territorio dove spesso l’attività sportiva è anonima, neutra, ripetitiva, senza entusiasmo, ci siamo assunti la responsabilità di agire e pensare in grande provando a portare la nostra vision di Città, di Sport e di Educazione tra i nostri ragazzi, nel nostro territorio. Lo potremmo definire uno sport di cittadinanza, uno sport che vuole contribuire a costruire la nuova comunità educante, questa è la nostra sfida: a chi vuole compartecipare con noi ed anche agli scettici non ci resta che “giocare per credere” »