{module AddThis}
Quest’anno, tra l’altro, Anno della Misericordia, ognuno è chiamato a riscoprire il volto di Dio come Padre e allo stesso tempo, essere noi strumenti di misericordia.
Ecco perché, l’esperienza del soggiorno sociale può divenire il “luogo” privilegiato in cui le persone disagiate sentono l’accoglienza, l’amore, l’attenzione e soprattutto quel senso di consolazione che dà sollievo al corpo e allo spirito. Possono essere coinvolti giovani e meno giovani in tutte le attività: (animazione, cucina, pulizie ecc), al fine, poi, di dare continuità a quest’esperienza educativa al rientro nelle nostre comunità di appartenenza. Per tutta la Chiesa è importante che l’accoglienza del povero non venga affidata soltanto a “specialisti”, ma sia un’attenzione di tutta la pastorale, dell’impegno di tutte le parrocchie, dei movimenti e delle aggregazioni ecclesiali. Le persone che patiscono maggiormente la crisi e tutti coloro che subiscono sulla loro pelle le ripercussioni pesanti della situazione economica e sociale vanno sostenute e aiutate.
È indubbio che il capitolo della povertà, degli ultimi, delle persone in difficoltà, non può diventare un settore programmatico relegato alla sola dimensione della politica sociale o dell’assistenza.
Non dimentichiamo che i poveri sono amati e preferiti non tanto perché sono migliori dei ricchi, ma perché si trovano nelle condizioni giuste per accogliere con animo aperto il messaggio di Gesù. I poveri sono più liberi per Dio e per le cose che contano. La ricchezza, invece, spesso rende sazio il cuore e allontana dalla Verità di Gesù Cristo.
Si ricorda che è possibile inoltrare le segnalazioni presso la sede della Caritas Diocesana, ogni martedì dalle 10,00 alle 12,00 dal 24 maggio al 28 giugno 2016. Si richiede lettera di presentazione delle persone che desidererebbero prendere parte al Soggiorno.