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“Sii ministro di perdono e misericordia”

Mons. Angelo Casile e Mons. Morosini

Dopo il solenne ingresso e la lettura del decreto di nomina da parte del cancelliere della Curia, don Giuseppe Praticò, il presidente della Azione Cattolica parrocchiale, Luigi Oronzio, a nome di tutta la comunità parrocchiale ha voluto rivolgere un saluto e un ringraziamento all’arcivescovo e dare il benvenuto a don Angelo.
“Tutta la comunità della parrocchia di San Bruno si appresta a vivere un evento che non è esagerato definire storico: il nostro caro parroco don Mario, dopo quasi 60 anni ininterrotti di guida paterna e amorevole della comunità parrocchiale, diviene Canonico del Capitolo della Cattedrale. Caro Padre Giuseppe, tutta la comunità La ringrazia per averci affidato alla sicura guida del nuovo parroco, mons. Angelo Casile che, dopo 15 anni di “alto servizio” presso la Conferenza Episcopale Italiana, è rientrato nella sua terra d’origine. Con lei ringraziamo il Signore per don Mario e don Angelo, due doni preziosi che Dio ha riservato alla nostra parrocchia anche grazie alla preghiera di San Bruno, nostro patrono”.

“Caro don Angelo – prosegue il presidente dell’Azione Cattolica parrocchiale – oggi Lei raccoglie il “testimone” che con amore don Mario le cede: è un testimone ricco di fede, di impegno e di preghiera, ricco di umanità e delicatezza che, siamo certi, con l’aiuto del Buon Dio e sotto lo sguardo amorevole del nostro patrono San Bruno Lei riuscirà a portare saldamente”.
Nella sua omelia mons. Fiorini Morosini ha voluto sottolineare il forte significato della data scelta da don Angelo Casile per il suo ingresso in parrocchia, che coincide con la ricorrenza del Sacro Cuore di Gesù. Prima, però, l’arcivescovo ha voluto ringraziare don Mario Manca “un servitore sobrio e accorto della parrocchia e della Chiesa reggina”. E su don Angelo: “Ha scelto una giornata particolare per insediarsi. Nella festa del Sacro Cuore si festeggia il modo come Dio ha voluto entrare in contatto con noi. Quel Dio che è amore e misericordia. Dire a don Angelo cosa deve fare è superfluo. Questa ricorrenza ci dice cosa deve fare, ossia riscoprire sempre più e sempre meglio il ruolo che il Signore ha dato a ciascuno di noi, di essere la rivoluzione continua del suo dono che è la misericordia. A don Angelo, quindi, dico di essere sempre ministro della misericordia e del perdono”.
Per ringraziare don Angelo usa la metafora degli otto granello di incenso. “Stasera – dice – voglio infondere i miei piccoli granelli di incenso nell’immenso braciere della preghiera della Chiesa ed elevare al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo la mia lode. Un primo granello di incenso è per il mio predecessore, il carissimo parroco don Mario Manca: 57 anni, caro don Mario, sono il dono della sua vita a tutta la comunità parrocchiale. La ringrazio per lo spirito profondo di fraternità sacerdotale con cui mi ha accompagnato in questi cinque mesi e per i preziosi consigli che mi ha donato. Il secondo granello esprime la mia gratitudine al vescovo della nostra diocesi, per avermi donato al servizio di questa bella comunità parrocchiale. La sua presenza e la sua parola sono doni preziosi per tutti noi. Infondo il terzo granello per i miei cari.
Il quarto granello è per i sacerdoti e i diaconi qui presenti e per quanti mi hanno ricordato nelle loro preghiere. Il quinto granello è per i tanti presenti delle diverse parrocchie reggine, in particolare del Soccorso, dove ho ricevuto il Battesimo; di San Sperato, che mi ha visto crescere attorno all’altare del Signore; di Sant’Alessio, Laganadi, Podargoni, Schindilifà e Gallico Marina, dove sono stato parroco; di San Paolo, accompagnati da mons. Giacomo D’Anna, che mi ha sempre accolto in questi anni; delle parrocchie della zona pastorale. Il sesto granello è per gli amici della Conferenza Episcopale Italiana. Con voi qui presenti ho condiviso ben quindici anni della mia vita. In voi vedo presenti i cardinali (Antonelli, Betori, Ruini, Bagnasco), vescovi, sacerdoti, religiose e fedeli laici, che mi hanno accompagnato con la loro preghiera ed inviato i loro auguri per questo giorno: persone tutte, con le quali abbiamo scritto, con umiltà e coraggio, pagine di storia della vita delle Chiese in Italia. Una delle quali è stata – non posso dimenticarla! – la memorabile Settimana sociale del 2010 organizzata in questa diocesi con i miei collaboratori dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro, che saluto con immensa gioia e gratitudine.
Il settimo granello, il compimento dei precedenti, è per voi, miei cari fedeli della parrocchia di San Bruno. Da oggi siete affidati alla mia preghiera e io sono affidato alla vostra. L’ottavo granello è quello dell’affidamento. Con tutti voi, mi affido all’intercessione di San Bruno. Anche noi stasera vogliamo accogliere le copiose grazie che scaturiscono dal Cuore aperto di Gesù”.