{module AddThis}
La metafora ferroviaria ha non soltanto acceso la fantasia di educatori e ragazzi nell’immaginare e realizzare cori e scene efficaci, ma si è ben prestata a offrire spunti validi per rendere il più comprensibile possibile ai piccoli l’importanza di “salire sul treno giusto” per intraprendere un itinerario di fede e di formazione che solo potrà condurre il convoglio alla destinazione di una vita buona.
«È il treno della fiducia.
Quello che ha per capotreno il Papa, coadiuvato dai vescovi e dai presbiteri, ma il cui macchinista è Gesù stesso: Lui sceglie velocità e direzione, se ci abbandoniamo con fiducia alla sua Parola e ai suggerimenti della sua Chiesa!», ha detto l’arciprete don Francesco Cuzzocrea, accogliendo sul sagrato i singolari passeggeri e, indossato il cappello di capostazione, svolgendo con loro la processione liturgica.
Di un servizio d’amore gratuito, fatto per il Signore e per i fratelli e non per compiacere la propria vanità o alimentare il proprio prestigio, ha parlato la presidente parrocchiale dell’Azione cattolica Lucrezia Laganà, traendo spunto dal Vangelo del giorno nel quale s’è rinnovata la memoria della vedova che dona al tempio tutto il denaro che possiede.
Una cifra che noi come i farisei definiremmo irrisoria.
Ma il cui vero valore è Gesù stesso a farci comprendere: è il dono di noi, il nostro abbandonarci a Lui.
Don Cuzzocrea, nell’omelia, ha quindi colto l’occasione per spiegare i nuovi orientamenti diocesani per la catechesi di piccoli, giovani e adulti, in particolare in preparazione ai sacramenti della prima comunione e della cresima e al servizio di madrina e padrino.
Tutti “fronti” formativi nei quali l’Azione cattolica, come da sua secolare esperienza, sarà quanto mai presente, assieme alle altre associazioni e al resto della comunità parrocchiale, in una comunione che nella varietà e pluralità di carismi si rafforza e arricchisce.
Conclusa una S. Messa nella quale i momenti di preghiera, canto e meditazione si sono colorati di giusta allegria senza mai perdere d’intensità e significato, il Treno s’è spostato al Salone parrocchiale, dove il pranzo della domenica s’è manifestato in una gioiosa condivisione fra ragazzi, educatori e famiglie e dove i momenti educativi e ricreativi sono proseguiti fino al pomeriggio.
Giovanni Panuccio