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La soprintendente alle Belle Arti e al Paesaggio della Calabria arch. Margherita Eichberg ha elogiato il «Preti-Frangipane» per aver fatto da capofila, nella Regione, fra i progetti che hanno richiesto la collaborazione del suo ministero. Altri istituti del Cosentino seguiranno a breve.
Tutor per la Soprintendenza è stato l’architetto Roberta Filocamo che ha sottolineato la gioia di ritornare in veste di educatrice nell’Istituto del quale era stata allieva. Ha rilevato l’importanza del lavoro preliminare di conoscenza del manufatto al quale gli studenti si sarebbero a breve accostati, passando dagli Archivi al cantiere della chiesa stessa.
Le ha fatto eco la direttrice dell’Archivio Storico Diocesano dott.ssa Maria Pia Mazzitelli che, da tutor, ha fatto ancor più percepire ai ragazzi la necessità imprescindibile della ricerca archivistica e bibliografica prima d’intraprendere qualsiasi lavoro pratico e ha inserito il progetto nel più vasto programma, non solo scolastico, di «educare alla bellezza», le cui ricadute culturali, economiche, ma anche morali e legalitarie è facile intuire. Sempre presente, nella serie di visite, l’ottica dell’alternanza scuola-lavoro, con l’apprendimento sia del percorso migliore di ricerca e consultazione sia delle modalità attraverso le quali un fascicolo archivistico si realizza e viene reso fruibile. Cosa che ha consentito agli studenti di aggiungere il loro ai lavori pregressi, tanto che l’inventariazione degli arredi lignei della chiesa scillese verrà inserita nel software «Cei-ar», attraverso il quale la Conferenza episcopale italiana riordina e riunisce la gran parte delle conoscenze archivistiche delle Diocesi del nostro Paese.
Il dott. Rocco Panuccio, responsabile per i Beni culturali della Parrocchia arcipretale «Maria Ss. Immacolata» di Scilla e Favazzina, ha portato il saluto dell’Arciprete don Francesco Cuzzocrea e ha lodato, nel progetto, anche l’effetto di alzare l’attenzione sul prezioso manufatto, l’unico, nella Diocesi, a essere passato quasi indenne – grazie alla base di sabbia che, analogamente ai famosi «molloni» giapponesi, ne ha fatto da «ammortizzatore» – ai terremoti che hanno funestato la nostra terra fra il 1783 e il 1908. Un effetto indiretto il terremoto del 1783 – come ricordato sia da Panuccio sia dagli studenti che hanno svolto la relazione a nome della III D – lo produsse, facendo staccare un grande frammento di roccia granitica da capo Pacì che, cadendo in mare, provocò a sua volta un’onda anomala che produsse dei danni, subito riparati e superati da ulteriori abbellimenti dalla Confraternita dello Spirito Santo, ricca di risorse grazie alla floridezza della marineria commerciale scillese dell’epoca.
Nelle conclusioni, il dirigente scolastico ha ringraziato tutte le Istituzioni coinvolte, in particolare la Parrocchia scillese che farà fronte alle spese necessarie allo svolgimento del lavoro di disinfestazione antitarlo, pulitura e consolidamento.
Un bell’esempio di collaborazione fra Stato, Chiesa e territorio che c’è da augurarsi «faccia scuola».
Giovanni Panuccio