Oggi, 20 settembre, è il compleanno dell’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova e presidente della Cec, monsignor Fortunato Morrone. Compie 66 anni e il giorno del suo compleanno ricorre in una data molto importante per la Chiesa reggina: la festa di San Gaetano Catanoso.
La diocesi festeggia il compleanno dell’arcivescovo Morrone
Giornata di festa per l’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova. Oggi, 20 settembre, infatti, ricorre il 66° compleanno di monsignor Fortunato Morrone. Una data significativa per la Chiesa reggina. Il 20 settembre, infatti, è la memoria liturgica di san Gaetano Catanoso, il “confessore di Reggio”.
Una felice coincidenza che rende ancora più gioioso questo giorno di festa, che quest’anno ricade nella settimana che ha visto concludersi martedì, le celebrazioni in onore della Madonna della Consolazione, avvocata e patrona di Reggio.
Giovane parroco e assistente dell’Ac
Nato ad Isola di Capo Rizzuto il 20 settembre 1958, monsignor Fortunato Morrone è stato ordinato presbitero il primo ottobre 1983 nella Cattedrale di Crotone da un arcivescovo di origini reggine: monsignor Giuseppe Agostino. Monsignor Morrone ha vissuto gli anni delle Scuole Medie e del Liceo nel Seminario dei padri Stimmatini a Battipaglia.
Dopo l’ordinazione presbiterale, l’arcivescovo Fortunato ha esercitato il ministero a Roma, dove si trovava per conseguire la licenza e il dottorato in teologia presso la Gregoriana.
Nell’ottobre del 1986 è nominato Assistente diocesano dei giovani di Azione cattolica (incarico che manterrà fino al 25 ottobre 2001). Nello stesso periodo inizia ad insegnare teologia dogmatica presso l’Istituto di Scienze Religiose “Unus Magister” di Crotone. Nel febbraio 1987 diventa assistente regionale dei giovani di Ac, incarico che ricopre per un triennio.
Nell’ottobre del 1994 avvia e segue la Consulta dell’Apostolato dei Laici come assistente, mentre dall’ottobre del 1995 è assistente dei membri dell’Uciim. L’incarico di entrambi i servizi sarà mantenuto fino al primo ottobre 2013.
La nascita della Fondazione “Nostra Signora di Guadalupe”
Nel 2002 con monsignor Antonio Staglianò, all’interno del progetto pastorale parrocchiale, dà vita alla Fondazione “Nostra Signora di Guadalupe”, a larga partecipazione popolare, realizzando tra l’altro nel 2012 una Casa di spiritualità, riferimento spirituale per laici e sacerdoti.
Il 20 marzo 2021 è stato nominato arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova da Papa Francesco, succedendo a monsignor Giuseppe Fiorini Morosini che ha lasciato l’incarico per raggiunti limiti di età.
Il 5 giugno è stato consacrato vescovo nella Parrocchia Santa Maria Madre della Chiesa in Crotone dall’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta. Il 12 giugno ha preso possesso canonico della arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova.
La “coincidenza” con la festa di padre Catanoso
Il 20 settembre si festeggia la memoria liturgica di San Gaetano Catanoso. Il primo (e sinora unico) parroco reggino dichiarato santo dalla Chiesa cattolica. Non una data casuale: proprio il 20 settembre 1902, infatti, padre Catanoso fu ordinato sacerdote per imposizione delle mani dal vescovo del tempo, il cardinale Gennaro Portanova.
Adesso, a oltre un secolo di distanza, questa bella coincidenza per la Chiesa reggina che, nel giorno della festa del suo parroco santo, ringrazia il Signore per il dono dell’arcivescovo Fortunato Morrone.
Il legame affettivo con Reggio Calabria e la lettera alla comunità per il nuovo Anno Pastorale
Nei giorni precedenti alla data del suo compleanno, l’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, Fortunato Morrone, ha scritto una lettera alla comunità in occasione dell’inizio del nuovo Anno Pastorale 2024-2025. Oltre a manifestare affetto e amicizia nei confronti della “sua” Reggio, in questo documento rilancia alcune indicazioni già tratteggiate nella lettera pastorale “Al passo di Gesù”.
La lettera si concentra sui tre anni di cammino sinodale compiuto fin qui dalla Chiesa reggina, «riferimento generale per le nostre scelte pastorali diocesane», con un invito a vivere il nuovo anno con speranza e riconciliazione, in prospettiva del Giubileo «che tra qualche mese avremo la grazia di vivere».
Non solo la fase profetica del cammino sinodale e il Giubileo, ma anche il rapporto fede e cultura, l’attenzione ai giovani e alle vocazioni e le aspettative e le speranze per il territorio reggino, sono i temi su cui si sviluppa la lettera che il vescovo ha voluto condividere con la comunità reggina proprio in occasione del momento più atteso dell’anno: la festa della Madonna della Consolazione.
L’esortazione alla città: «Reggio risorgi»
La lettera si conclude con un pensiero alla città di Reggio Calabria. Morrone esorta i reggini a risollevarsi con fiducia: «Auguriamo a questa amata città di Reggio di risorgere, di rimettersi in piedi con sano orgoglio per mettere in campo le energie e le competenze migliori di cui i suoi figli sono dotati. Non è per niente confortante sentir parlare di Reggio come la permanente incompiuta. La logica della meschina competizione e contrapposizione ideologica crea discordia, divisione, dispersione delle energie che rischia di trasformare questa città in una fiumara a secco. Non può essere questo il suo destino».
«È necessario – conclude il presule – un sano scatto d’orgoglio, una creativa passione per questa città, una chiara onestà intellettuale che riconosca le capacità altrui, una sinergica collaborazione, cooperazione e partecipazione solidale di tutti, almeno sugli aspetti centrali e decisivi della vita cittadina, perché sia più vivibile e attraente».
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