{module AddThis}
Grande gioia dunque per le due diocesi, quella di appartenenza, Ambatondrazaka, e quella di Reggio – Bova che li ha accolti, per le loro famiglie e i loro amici che li hanno sostenuti a distanza con la preghiera dal Madagascar e in particolare per il Seminario Arcivescovile “Pio XI” che si arricchisce della preziosa presenza di altri due diaconi che ci fanno contemplare la figura di Cristo servo obbediente che ripete a tutti noi: “Chi vuol essere il più grande fra voi si farà vostro servitore”.
Il diacono, come dice l’etimologia stessa della parola che deriva dal greco “diàkonos” ossia “servitore”, è colui che nella Chiesa svolge il ministero al servizio dei presbiteri e dei vescovi durante la liturgia e nel servizio ai fratelli mettendo in pratica la carità insegnata da Cristo nel Vangelo. Infatti, nella Lumen Gentium vengono delineati così i doveri che spettano al diacono: “Compete ai diaconi, tra l’altro, assistere il Vescovo e i presbiteri nella celebrazione dei divini misteri, soprattutto dell’Eucaristia, distribuirla, assistere e benedire il Matrimonio, proclamare il Vangelo e predicare, presiedere ai funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità”. (LG 29)
È stato sicuramente uno dei giorni più importanti per Rodolphe e Aristide, giorno in cui hanno potuto toccare con mano la fedeltà di Dio, che porta a compimento il Suo sogno su di loro e gli undici anni, tra la formazione in Madagascar e qua a Reggio, in cui hanno imparato ad affidarsi a Lui e al Suo amore. Tappa fondamentale nel loro cammino verso il sacerdozio.
Ma è stato un giorno importante per tutta la comunità del Seminario. Abbiamo vissuto anche noi una gioia immensa. Assistere a un’ordinazione, accompagnare tuoi fratelli con la preghiera, prima e durante, ti fa pensare a quanto sia importante far parte di una comunità, di sapere che in quel momento nonostante tutte le paure non sei solo ma hai compagni che ti stanno vicino. Assistere a un’ordinazione, per un seminarista, è una di quelle occasioni in cui puoi volare in avanti di qualche anno e pensare che se Dio lo vorrà confermerà anche la tua vocazione, e questo ti dà forza per continuare il cammino intrapreso. Ti aiuta a capire verso dove stai andando, quanto è bello condividere il sogno di Dio e condividere con Dio il proprio sogno.
Il diaconato, come ha detto l’Arcivescovo agli ordinandi durante l’omelia, anche se transeunte, cioè “di transito” per il presbiterato, rimarrà per sempre cucito nel cuore del sacerdote. La dalmatica, simbolo del servizio, verrà sostituita nell’ordinazione sacerdotale dalla casula, ma il servizio non lo si toglierà più per tutta la vita, perché l’essere sacerdoti è una chiamata a servire Dio nei fratelli.
Uniamoci dunque alla gioia di questi nostri fratelli e continuiamo a pregare .perché il padrone della messe continui a mandare operai nella sua messe e sostenga coloro che già vi faticano ogni giorno a tempo pieno.
Davide Amadeo