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Sacerdote per sempre, sulle orme di Monfort

Don Antonino ordinato sacerdote ad Archi

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Già nel mese di ottobre le due comunità radunate attorno a questo suo figlio avevano avuto la grazia di vivere con lui la celebrazione in cui lo stesso aveva emesso la propria professione perpetua mediante la quale aveva scelto di entrare a fare parte della Compagnia di Maria fondata da S. Luigi M. de Montfort a cui, nel mese di dicembre, aveva fatto seguito la celebrazione del diaconato presso la Comunità di Ginosa (TA). L’ordinazione di Antonino Pensabene è stata per le due comunità parrocchiale l’occasione per fermarsi a riflettere sull’importanza del ministero sacerdotale grazie a due Padri Monfortani: P. Eugenio Perico e P. Adriano Dalle Pezze che hanno animato la settimana in preparazione all’ordinazione e la veglia di preghiera. Nel corso delle varie catechesi i due padri hanno descritto il sacerdote come l’uomo del perdono, della parola, del pane e del popolo.
Richiamando così l’attenzione della gente sui compiti fondamentali che il ministero sacerdotale attribuisce ai presbiteri: la predicazione, la confessione, la celebrazione eucaristica, la guida del gregge. Molto intensa la veglia di preghiera in cui attraverso alcune parti della Preghiera Infuocata, splendida supplica scritta dal Padre di Montfort, abbiamo chiesto e al Signore il dono di santi sacerdoti “tutto fuoco” liberi dai vincoli del mondo e capaci di accendere nelle anime l’amore per Dio. Culmine e centro di tutta la veglia è stato il rinnovo da parte di Antonino della sua consacrazione a Gesù per mezzo di Maria così come richiesto personalmente dal fondatore ad ogni membro della congregazione.
Con Maria e per Maria ogni membro della congregazione è chiamato a vivere il suo ministero sacerdote nel filiale e totale abbandono a lei ripetendole ogni giorno il proprio “Totus Tuus”. Parole che hanno trovato il proprio compimento nella celebrazione dell’ordinazione sacerdotale e nei gesti compiuti dal nostro Arcivescovo con cui Antonino è stato chiamato a vivere una particolare e difficile missione. Mons. Morosini nella sua omelia ha evidenziato le importanti sfide che aspettano un giovane sacerdote ed ha raccomando a questo nostro fratello di rimanere profondamente unito alla propria congregazione religiosa. Congregazione religiosa definita dal Vescovo il luogo privilegiato in cui la vocazione sacerdotale di Antonino è chiamata a crescere e a portare frutto.
Tanti sono stati i momenti significati nel corso della celebrazione: l’imposizione delle mani e l’invocazione dello Spirito da parte dell’Arcivescovo e di tutti i sacerdoti presenti, l’invocazione dei Santi, la preghiera di consacrazione, l’unzione con il sacro crisma. Momenti in cui l’intera comunità presente, stretta attorno a questo suo figlio, non ha potuto trattenere la propria gioia e la commozione elevando a Dio una continua preghiera di lode e ringraziamento. Altrettanto emozionate la celebrazione della prima messa domenica 28 giugno nella Chiesa di Maria SS. del Carmelo.
Con in testa il complesso bandistico di Archi le due comunità si sono recate a casa di Antonino e lo hanno accompagnato in chiesa dove, come primo atto di ringraziamento, il novello sacerdote, ha voluto deporre ai piedi della Madre del Monte Carmelo che sin da bambino ha imparato ad amare e pregare grazie alla sua famiglia dei fiori. Nel corso della celebrazione, P. Santino Brembilla, Padre Generale della Compagnia di Maria, ha voluto elevare al Signore il suo grazie per il dono di una nuova vocazione sacerdotale ed ha raccomando a padre Antonino che il suo ministero possa portare, ovunque andrà, frutti di vita nuova. Le celebrazioni ed i festeggiamenti per l’ordinazione sacerdotale di padre Antonino si sono conclusi con la prima messa da lui celebrata il 5 luglio in occasione dei festeggiamenti in onore di Santo Stefano da Nicea, primo vescovo di Reggio Calabria.
Nel corso della celebrazione eucaristica padre Angelo Epis, prima parroco di questa comunità ed oggi Padre Provinciale, partendo dalla vita di S. Stefano da Nicea ha delineato le caratteristiche essenziali del sacerdote che oggi è chiamato, come Stefano, a rievangelizzare una terra ed un mondo che sembra aver perso di vista i valori essenziali su cui fondare la propria vita.
A conclusione di questi quindici giorni di grazia le due comunità parrocchiali non possono che elevare il proprio grazie al Signore per il dono che ha voluto offrirgli attraverso la chiamata al sacerdozio di questo suo figlio. Un grazie và anche rivolto al Signore per il dono dei Padri Monfortani che ormai da 22 anni si prendono cura delle nostre comunità e attraverso i quali abbiamo avuto l’opportunità di conoscere ed amare sempre di più la Vergine Maria. A Padre Antonino non possiamo che augurare che il suo ministero sia sempre guidato da Maria, Regina dei Cuori e Madre della Sapienza perché siamo convinti che con lei ogni vocazione porterà frutto. A lui assicuriamo la nostra continua preghiera ed il nostro affetto.
Maurizio Demetrio