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Oggi è nato San Gaetano Catanoso, «coraggioso testimone d’amore»

L’arcivescovo emerito monsignor Vittorio Mondello lo ha definito «coraggioso testimone d’amore». Nel giorno della festa di San Valentino, nasceva 146 anni fa a Chorio di San Lorenzo (14 febbraio 1879), San Gaetano Catanoso. Il primo prete (e al momento unico) del clero diocesano di Reggio Calabria – Bova a essere canonizzato. Padre Catanoso è davvero un’importante testimonianza dell’amore di Dio verso il prossimo.

Anniversario della nascita di San Gaetano Catanoso, sabato 15 febbraio incontro e celebrazione al Santuario del Volto Santo

Nel pomeriggio di domani, sabato 15 febbraio, presso il Santuario del Volto Santo, si terrà un evento dedicato alla memoria di San Gaetano Catanoso, in occasione dell’anniversario della sua nascita. A partire dalle 16:30, i fedeli avranno l’opportunità di partecipare a un momento di condivisione e testimonianze sulla vita del santo, patrono della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Sarà un’occasione per riscoprire la sua opera e il suo instancabile impegno pastorale.

A seguire, alle 18, verrà celebrata la Santa Messa, aperta a tutti i fedeli e devoti del Santo. Un momento di preghiera comunitaria per affidarsi alla sua intercessione e rinnovare la propria fede. L’incontro sarà un’occasione preziosa per approfondire la conoscenza di San Gaetano Catanoso e per unirsi in preghiera nel suo ricordo.

14 febbraio, il giorno del compleanno di San Gaetano Catanoso

Parroco e confessore instancabile, elevato agli onori degli altari il 23 ottobre 2005, San Gaetano Catanoso è il patrono della Città metropolitana di Reggio Calabria. Ordinato sacerdote nel 1902 dal cardinale Gennaro Portanova, per un biennio prefetto d’ordine in Seminario, fu nel 1904, nominato parroco di Pentidattilo.

Prete umile, ma «dall’intelligenza volitiva e vivace, forte per la speranza in Cristo. La sua vocazione – ricorda monsignor Antonino Denisi, decano del Capitolo della Cattedrale è stata sostenuta da un suo prozio, il parroco Francesco Catanoso che da Pentadattilo andò a Chorio dove fu parroco per piu di quarant’anni. Il primo amore all’Eucaristia glielo trasmise san Pasquale, il protettore della sua parrocchia di Chorio». 

«Ogni sua parola, ogni suo pensiero, le sue esortazioni non furono mai un puro esercizio mentale, una riproduzione concettuale o teorica, staccata dalla sua vita quotidiana, ma – ancora il ricordo di monsignor Denisi – furono azione messa in opera, come gli suggeriva la parola di Dio, da lui bene assimilata. In questo aveva già anticipato le affermazioni di oggi di Papa Francesco. Tutti spontaneamente lo chiamavano Padre, quasi carisma personale a lui concesso da Dio, Padre Nostro».

Ricorda ancora il decano del Capitolo della Cattedrale di Reggio Calabria – Bova: «La sua spiritualità sacerdotale trovava l’ispirazione per il suo apostolato, nell’Eucaristia. Pietà eucaristica che identificava con quella del Volto Santo. Diceva: “Se vogliamo adorare il volto reale di Gesù, non la sola immagine, questo Volto noi lo troviamo nella divina Eucaristia”. E allargando lo sguardo aggiungeva: “Gesù ha bisogno oggi di molte Veroniche per i peccati di bestemmia e per i sacrilegi, e di molti Cirenei per la croce sempre più pesante dei più poveri senza conforto e senza aiuto”».

Il Volto Salto nella sofferenza degli ultimi

Dopo l’ordinazione sacerdotale, padre Catanoso è stato per due anni fu d’ordine in Seminario. Quindi, nel 1904, venne nominato parroco di Pentidattilo, dove prosperava la povertà, l’analfabetismo, l’ignoranza religiosa e dove la gente viveva in silenzio il dramma dell’emarginazione e talvolta della prepotenza. Proprio a Pentidattilo San Gaetano Catanoso fu come incendiato dalla devozione al Volto sofferente del Signore.

Abbracciò la missione di diffonderne il culto tra il popolo e di coinvolgere i sacerdoti e i laici nell’apostolato della riparazione dei peccati, specialmente della bestemmia e della profanazione delle feste religiose. «Il Volto Santo — affermava — è la mia vita. Lui è la mia forza». Ed ancora: «Gesù ha bisogno di molte Veroniche per i peccati di bestemmia e di sacrilegio e di molti Cirenei per la Croce sempre più pesante dei più poveri senza conforto e senza aiuto».

Con una felice intuizione unì questa devozione alla pietà eucaristica. Al riguardo scriveva: «La devozione al Volto Santo si incentra nel sacro velo della Veronica dove nostro Signore impresse col suo preziosissimo sangue i lineamenti della sua Faccia divina. È una reliquia preziosissima che la Chiesa conserva e che noi adoriamo. Ma se vogliamo adorare il Volto reale di Gesù, non l’immagine sola, questo Volto noi lo troviamo nella divina Eucaristia, ove col Corpo e Sangue di Gesù Cristo si nasconde sotto il bianco velo dell’ostia il Volto di Nostro Signore». E siccome Cristo è presente anche in ogni uomo che soffre, si sforzò di riportare l’immagine del Creatore sul volto di tutti coloro che ne fossero privi a causa del peccato.

Al servizio delle vocazioni

Per oltre vent’anni San Gaetano Catanoso è stato direttore spirituale del Seminario Arcivescovile Pio XI (1922-1949). Ma il suo impegno per le vocazioni è legato a tutto il suo ministero pastorale. Convinto, infatti, che la rinascita spirituale e morale delle popolazioni calabresi non sarebbe stata possibile senza l’attività pastorale dei sacerdoti, promosse l’Opera dei Chierici Poveri, il cui scopo era quello di offrire ai giovani, sprovvisti di mezzi, il necessario per poter raggiungere il Sacerdozio.

«Chiamiamo a raccolta — scriveva — tutte le nostre energie per dare alla Chiesa molti e santi sacerdoti, aiutando le vocazioni povere. È specialmente nelle nostre campagne dove si trovano i fiori più belli che aspettano la mano pietosa che li raccolga e li trapianti nell’aiuola del Signore. Non sono dunque le vocazioni che vengono a mancare, come vanno ripetendo alcuni che hanno il cuore chiuso alla generosità». Ed aggiungeva: «Ben volentieri vorrei si convertisse in lagrime tutto il mio sangue, se con questo sacrificio potessi portare avanti tante vocazioni povere, che domani diminuiranno il pianto della Chiesa, che è madre delle anime, e il pianto di tante anime confortate dal ministero sacerdotale».

Papa Benedetto XVI su San Gaetano Catanoso

Queste le parole di papa Benedetto XVI pronunciate nella sua omelia in occasione della canonizzazione di San Gaetano Catanoso, a Piazza San Pietro, il 23 ottobre 2005, Giornata Missionaria Mondiale: «San Gaetano Catanoso fu cultore ed apostolo del Volto Santo di Cristo. “Il Volto Santo – affermava – è la mia vita. È lui la mia forza”. Con una felice intuizione egli coniugò questa devozione alla pietà eucaristica».

«Così si esprimeva – ricordava il Santo Padre – : “Se vogliamo adorare il Volto reale di Gesù… noi lo troviamo nella divina Eucaristia, ove col Corpo e Sangue di Gesù Cristo si nasconde sotto il bianco velo dell’Ostia il Volto di Nostro Signore”». «La Messa quotidiana e la frequente adorazione del Sacramento dell’altare – ancora le parole di papa Benedetto su San Gaetano Catanoso – furono l’anima del suo sacerdozio: con ardente ed instancabile carità pastorale egli si dedicò alla predicazione, alla catechesi, al ministero delle Confessioni, ai poveri, ai malati, alla cura delle vocazioni sacerdotali. Alle Suore Veroniche del Volto Santo, che egli fondò, trasmise lo spirito di carità, di umiltà e di sacrificio, che ha animato l’intera sua esistenza».

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