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Museo Diocesano, bimbi reggini sulle orme della Madonna della Consolazione

A ciò si aggiunge, lungo l’itinerario di visita, la sosta nel cantiere di restauro della cosiddetta “Nuvola”, una splendida Macchina processionale in argento proveniente da Camerino (Macerata) e danneggiata dal terremoto del 2016: qui i piccoli visitatori potranno soddisfare ogni curiosità riguardo all’importante restauro, anche attraverso domande agli operatori impegnati nell’intervento.
L’attività “Sulle orme di Maria” accenderà lo sguardo dei bambini su alcune opere conservate in Museo e appartenenti alla preziosa Vara della Madonna della Consolazione dell’Eremo dei Cappuccini: in particolare, due coppie di candelabri in argento, opera del napoletano Vincenzo Catello (1885–inizio 20esimo secolo). Due di essi hanno dieci bracci e base ottagonale in bronzo dorato sulla quale si erge una scultura raffigurante un Angelo reggicornucopia: sul prospetto delle due basi sono placche in argento recanti, rispettivamente, una raffigurazione di San Giorgio e il drago, stemma civico della città di Reggio, e l’iscrizione «A Lei / che la scampava dal colera / nel 1884 / questi candelabri / offrì Reggio riconoscente / il 1885».
In origine collocati nella parte anteriore della base processionale del dipinto della Madonna della Consolazione, ne furono rimossi nel 1999 per preservarne l’integrità. L’iscrizione sulla base di uno dei due candelabri documenta l’offerta della coppia in argento nel 1885, quale rendimento di grazie alla Madonna per aver preservato il popolo reggino dal contagio del colera diffusosi l’anno precedente. Trafugata nel 1921 la parte superiore dei due candelabri, si diede incarico alla bottega napoletana dell’argentiere Vincenzo Catello, che li aveva realizzati nel 1885, di completare le basi con Angeli reggicornucopie riproducendo le parti superiori a dieci bracci rubate.
Lungo il percorso espositivo del Museo diocesano un’attenzione particolare sarà rivolta a un prezioso manufatto in oro e argento in origine incastonato in alto al fastigio della Vara: la Medaglia vinta dal pittore reggino Vincenzo Cannizzaro (1740–1768) partecipando nel 1767, con un dipinto raffigurante la Trasfigurazione di Gesù sul Tabor, a un concorso indetto dalla Regia Accademia di Belle Arti di Parma. L’artista, gravemente malato, ne dispose immediatamente il dono quale ex voto alla Madonna della Consolazione: a tal fine, la Medaglia fu arricchita di in una cornice in argento dorato opera dell’orefice messinese Simone Arena su disegno del pittore Giuseppe Paladino.
In Cattedrale, poi, ai piccoli visitatori sarà offerta la preziosa opportunità di osservare da vicino e ascoltare il racconto di arte e storia del cinquecentesco dipinto della Madonna della consolazione e della Vara, in queste settimane addossata in controfacciata. La proposta “Sulle orme di Maria” si declina anche come percorso di arte e catechesi rivolto, in accordo con l’Ufficio catechistico diocesano, alle comunità parrocchiali (bambini e adulti), divenendo un’occasione per proporre le collezioni d’arte come sussidio formativo e culturale essenziale per accedere a religiosità e devozione della comunità diocesana.