{fastsocialshare}
Nell’ottica della riorganizzazione, il numero 0965 385551 del centro d’ascolto diocesano Mons. Ferro è stato attivato come servizio di ascolto e orientamento per le esigenze delle famiglie in estrema difficoltà e dei poveri. Morosini nella missiva ringrazia l’Università Mediterranea per l’igienizzazione dei servizi Caritas e ricorda l’appuntamento di domani, festa liturgica di san Giuseppe: “celebrerò la Santa Messa alle 17 via streaming sul profilo Facebook della Diocesi. Poi alle 21 ci collegheremo tutti con Tv2000 per la recita del Santo Rosario in comunione con tutte le Chiese che sono in Italia. La Cei chiede di mettere alla finestra delle case un drappo bianco o una candela accesa”.
Per il venerdì 20 marzo propone “una giornata di digiuno per impetrare da Dio la liberazione da questo flagello. Avvisate i fedeli. Continuiamo a pregare”.
L’invito per i fedeli è a non uscire di casa perchè, scrive: “noi possiamo reggere solo con la prevenzione. Sappiamo quanto siano fragili le nostre strutture sanitarie, nonostante le capacità e l’abnegazione dei nostri medici e di tutto il personale sanitario. Passata questa emergenza, mi auguro che la politica rifletta sul disastro della nostra sanità”. “Speriamo che finisca lo sperpero di denaro del passato, ma speriamo che allo stesso tempo finisca una politica di risanamento basata sul principio del bilancio a discapito della salute delle persone. Principio folle, che ha favorito la distruzione della nostra sanità e impedito alle nostre Eccellenze in campo sanitario di dare il meglio di se stessi, favorendo la fuga in altre Regioni”.
Il vescovo reggino condivide poi alcune sue riflessioni: “Berlusconi ha donato 10 milioni di euro per 400 posti letto nell’erigendo ospedale alla Fiera di Milano, che verrà realizzato in 10 giorni. È un bel gesto che gli fa onore. Anche altre fondazioni bancarie hanno donato attrezzature varie e organizzato piccoli ospedali. Sud e profondo Sud totalmente dimenticati; eppure tante banche gestiscono anche i nostri conti correnti”.
Plauso infine per le iniziative personali registrate nel territorio reggino: “qui da noi a Reggio Calabria alcuni ragazzi, per aiutare l’ospedale metropolitano a far fronte all’emergenza del Coronavirus 19, hanno raccolto tra la gente € 135.000. Un gesto grande e più bello. La bontà e la generosità del cuore non si misurano dall’entità della somma, ma dalla disponibilità del cuore. L’obolo della vedova di evangelica memoria insegna. Ma che tragica disparità!”.
Chiosa quindi Morosini: “Non posso, però, non tirare alcune amare conclusioni. Siamo tutti addolorati per la tragedia che si sta consumando al Nord, dove vivono tanti meridionali, anche nostri parenti, e dobbiamo pregare per loro, non potendo fare altro. Ma non posso non manifestare l’altrettanto dolore e preoccupazione per noi che viviamo al Sud, e a Reggio Calabria in particolare, per come ci si sta preparando all’emergenza, che speriamo non tocchi i livelli del Nord. Sarebbe la fine per noi”.
“Plaudo alla capacità imprenditoriale italiana, capace di costruire ospedali specializzati in 10 giorni. Ma vedo altresì con quanta difficoltà e fatica siano stati garantiti 100 posti per la terapia intensiva in Calabria, sperando di portarli a 300 nelle prossime settimane, tentando di fronte ad una emergenza che si teme giunga prima. Le due Italie fanno fatica a sentirsi unite e alla pari!”
L’arcivescovo metropolita invita in conclusione della sua lettera a pregare con speranza: “Non saremo travolti nel vortice della disgrazia. Il Signore ci darà la gioia di superare tutto, anche se con sacrificio e dolore. Coraggio, Dio non si dimenticherà di noi. Pregate e fate pregare per tutti coloro che lottano per noi in prima linea. Il nostro grazie per loro è infinito”.