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Morosini ai giovani: “abbiate il coraggio di fare il primo passo”

Sinodo dei Giovani Reggio Calabria

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Un Sinodo che ha attraversato l’intero territorio diocesano da Melito Porto Salvo e Villa San Giovanni in cui si sono celebrate due assemblee presinodali, dalle parrocchie alle associazioni e movimenti: un toccare con mano gli argomenti della vita di ogni giovane, un’occasione concreta di riflessione e missione. «Siamo arrivati alla fine con la gioia di aver fatto un cammino lungo, – ha spiegato padre Giuseppe ai giovani in Cattedrale – faticoso, difficile, ma fruttuoso: almeno chi ha creduto in questa iniziativa pastorale e vi si è impegnato con amore, dedizione e speranza. Chi non ci ha creduto ed è stato ai margini stando a vedere o addirittura remando contro, forse ha la delusione per non aver visto il fallimento o il rammarico di una occasione perduta per dare il contributo ad un rilancio della nostra pastorale giovanile».
Parole decise che trasudano di tutto il coinvolgimento del Vescovo in questa “tensione ideale” da lui stessa pensata e proposta ai giovani. «Osare non vuol dire sfidare l’impossibile, ma avere il coraggio di fare il primo passo nel mettere a frutto le proprie energie. Bisogna essere decisi, – ha affermato il presule – senza andare appresso ai profeti di sventura, che vedono sempre tutto nero e tutto impossibile. Osare è dei forti; restare fermi è proprio dei pavidi. Osate e sfidate la paura di rischiare. Si possono commettere alcuni errori, è umano, ma il cammino sarà sempre in progressione».
Si è osato a tal punto di mettersi in discussione ascoltando testimonianze forti come quelle di Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento dello Spirito Santo, relatore dell’incontro su Famiglia e Affettività; come Enrico Letta, che si è confrontato con i ragazzi reggini su Cittadinanza e Partecipazione.
Ed infine con don Paolo Mekko, sacerdote-profugo di Mosul (Iraq) e presente alla Celebrazione finale, ed Ernesto Olivero, fondatore del Sermig di Torino, i quali hanno reso la loro testimonianza sul tema dei Valori e Fede. «L’esperienza più bella del Sinodo è stata quella del ritrovarsi assieme nel progettare, nel discutere, nell’agire: l’avete detto voi. I grandi progetti possono avere anche solitarie mente eccelsi che intuiscono, ma la loro esecuzione ha sempre bisogno di collaborazione.
Non sciupare il conforto dello stare assieme; – ha incitato mons. Morosini nel suo messaggio di Speranza – non isolatevi, coinvolgete, ma camminate. Resistete a chi vuole strattonare o fermare: sono anime perdute, incapaci di sorridere al futuro ». « La mitologia ci presenta la figura di Ulisse che si fa legare all’albero della nave per superare il canto ammaliante delle Sirene. Ne troverete tante nella vita, cari giovani. Non cedete. Ascoltate solo la voce della vostra coscienza, della vostra ragione e della vostra fede. Legatevi alla croce di Cristo e andate controcorrente », ha detto l’Arcivescovo metropolita visibilmente commosso.
Al termine della Celebrazione sono stati invitati sull’altare i ragazzi di Presidenza e Segreteria del Sinodo, i quali hanno voluto ringraziare mons. Morosini per l’essere stato «loro padre premuroso nel cammino». A conclusione è stata consegnata a tutti i giovani presenti la lettera di Padre Giuseppe a loro indirizzata, il documento conclusivo del Sinodo diocesano dei Giovani, il Decalogo della Speranza, il Commento all’enciclica Lumen Fidei redatta dall’Arcivescovo di Reggio Calabria – Bova e dedicata proprio ai Giovani ed un numero speciale del Settimanale “L’Avvenire di Calabria” dedicato esclusivamente al Sinodo dei Giovani.
Usciti dalla Cattedrale, il Duomo ha preso vita attraverso lo spettacolo del 3D Mapping. « Vi ricordate la parole del giovane David dell’Iraq? – ha concluso padre Giuseppe –  “Noi abbiamo Gesù dalla nostra parte”. Vi pare poco ragazzi per sperare, per sfidare l’impossibile?»