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Ministranti: chiamati al servizio e alla sequela

Ministranti

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Ma non ci può essere servizio se non si impara a conoscere il Signore Gesù, scoprendo sempre più il proprio Battesimo.
Durante l’omelia, il Rettore, don Sasà Santoro, ha provocato i giovani ministranti partendo dal brano, poco prima proclamato, della chiamata di Samuele, offrendo ai ragazzi alcuni punti sui quali riflettere e da portare nel cuore.
Partendo proprio dal significato del nome “Samuele”: “Dio ti ascolta”, ha invitato a non temere di rivolgersi al Signore Gesù esprimendo il desiderio di essere ascoltati in tutto quello che gli si chiede, e di portare nel cuore la certezza che Dio ama e rende pienamente felici, se ci si mette in ricerca di Lui.
Ricerca che viene sostenuta e animata dalla Chiesa, che bisogna amare e dalla quale lasciarsi orientare e guidare.
Partendo dal Battesimo, mettendosi in ascolto di Dio nella Sua Chiesa, desiderando la felicità e il Suo amore, il servizio che i ministranti svolgono attorno all’altare, brillerà di una luce immensa, che diventerà attrazione e desiderio di Dio per tutta la comunità e per tanti parenti e amici che si incontreranno nella vita di ogni giorno.
Questo il senso del gesto della “Consegna della Luce” che è stato proposto ai ragazzi, attraverso l’accensione di una candela, in ricordo del loro Battesimo, da custodire e tenere accesa attraverso il servizio di ministranti che si sono impegnati a vivere nella comunità parrocchiale, e con la benedizione della veste bianca che indosseranno durante il servizio liturgico, che richiama la vestina del battesimo e sta ad indicare, in Cristo, un cambiamento in bene e una crescita che profuma di bellezza.
Passi nuovi, passi giovani, che ogni parroco e battezzato dovrà sicuramente accompagnare, incoraggiare, ma anche guardare con rimando alla bellezza, semplicità e santità di Dio, che nasce dallo stare il più vicino possibile a Lui nel Sacrificio eucaristico, nella comunione con Lui, nel servirLo con cuore semplice e di figli.
Con questo spirito leggero e ricco di desiderio di Dio e di servirlo più da vicino, ci si è dati appuntamento, ufficialmente, alla Giornata Ministranti in programma ad aprile, e con la disponibilità della Comunità del Seminario, in qualsiasi momento, di aiutare e accompagnare, i ministranti, nel cammino di fede che nasce dal servizio all’altare e che allarga l’orizzonte alla vita nella ricerca del sogno che Dio ha messo nel loro cuore, un sogno di felicità e di bene.
Un camminare insieme per scoprire sempre più la bellezza di essere custoditi nell’amore più grande.
Michele D’Agostino