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Migranti e rifugiati, il loro arrivo interpella la nostra coscienza?

Offertorio della Festa della Madonna della Consolazione

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La loro stessa presenza ci ricorda che “nella Chiesa non ci sono stranieri, mette in evidenza e ci fa in qualche modo sperimentare la cattolicità, la dimensione universale della nostra vita cristiana”, aggiunge il presule ricordando che con tanti migranti “stiamo percorrendo assieme un cammino di integrazione reciproca, ci incontriamo con loro in ogni ambito della nostra vita sociale ed anche dentro le nostre case, dove svolgono servizi preziosi.
Tanti altri invece, specialmente fra gli ultimi arrivati, stanno lottando contro dure difficoltà, quasi in una lotta per la sopravvivenza loro personale e delle proprie famiglie”. “Sappiamo bene – prosegue il presule – che in questi ultimi anni gli esodi di massa più che una migrazione di libera scelta sono una fuga sotto l’incubo di guerre, disordini civili, miseria e fame. Senza una mano amica essi rischiano di smarrirsi in una drammatica solitudine, senza speranza, in preda a sentimenti di profonda frustrazione e forse di latente ribellione, da cui non riescono ad uscire da soli”. In Calabria, e particolarmente a Reggio Calabriua – prosegue mons. Morosini – siamo spettatori diretti di una realtà così dura; al nostro porto, nell’ultimo biennio, sono approdati circa quarantamila diseredati, fuggiti dall’altra sponda del Mediterraneo e questi sbarchi non si interrompono nemmeno in questa rigida stagione: l’ultimo, il giorno stesso di Natale”. Il presule ricorda la sua visita recentemente al Porto della Città dove ha aperto “idealmente” una Porta Santa e ha ho gettato in mare un mazzo di fiori in ricordo dei migranti morti augurandosi che questo “non sia un mero gesto simbolico, ma esprima i sentimenti e i propositi di tutta la nostra Chiesa di Reggio: sentimenti di comprensione, di solidarietà, di condivisione che si concretizza anche con la piccola offerta, prescritta dalla Chiesa Italiana per questa Giornata”.
A Reggio Calabria la celebrazione principale della Giornata si terrà nella cattedrale alle ore 18.00. I partecipanti, italiani e immigrati, si troveranno in Piazza S. Agostino per le ore 17.00 da dove si procederà verso la cattedrale e si entrerà attraverso la Porta Santa per partecipare alla Messa presieduta dall’arcivescovo. La liturgia della Parola come pure la Preghiera dei fedeli saranno proclamate da immigrati nelle loro lingue, ma a tutti viene consegnato un dépliant con la rispettiva traduzione in italiano. Alla presentazione delle offerte altri immigrati porteranno all’altare un bastone e un paio di sandali, segno del lungo cammino che hanno dovuto affrontare in quest’esodo più o meno forzato dal loro Paese e una tunica bianca che al momento dello sbarco viene fatta indossare da chi ha bisogno di cure o controlli sanitari urgenti. Verso la fine della celebrazione i presenti reciteranno coralmente la preghiera dell’Anno Santo composta da Papa Francesco.