{module AddThis Si è tenuto lunedì 22 settembre presso la Sala Biblioteca del palazzo della Provincia gremita di gente, il primo appuntamento del neonato circolo territoriale de “La Manif Pour Tous Italia”, associazione impegnata nel campo della famiglia naturale nata in Francia nel 2012 ed ormai una realtà presente in tutta Europa ed anche in Italia.}Tema dell’incontro è stato “Matrimonio: quale valore, quali diritti” ed il profilo della discussione è stato alto ed interessante grazie agli interventi che si sono succeduti e che hanno visto esprimersi diverse realtà locali e nazionali che operano quotidianamente nel mondo della famiglia.
Ad introdurre il dibattito Filippo Savarese, giovane studente romano e portavoce nazionale de La Manif il quale presenta la sua associazione che “La Manif non nasce contro nessuno ma nasce per tutti, perché ci sono istituti antropologici che fanno il bene di tutti e fra questi uno è il matrimonio. Bisogna porsi una domanda – continua Savarese – che cos’è il matrimonio? Oggi noi discutiamo di diritti ma prima dobbiamo capire quale valore dare a questa parola. Prima del matrimonio c’è la famiglia e più perdiamo di vista il valore della famiglia più capiamo perché è importante il matrimonio e perché non bisogna allargare le maglie del matrimonio.”
A seguire ha preso la parola Achille Cilea, presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari, il quale si è soffermato sul propagarsi della cosiddetta “ideologia gender” e della rivoluzione antropologiche che intende proporre. Cilea apre con una riflessione, “è indubbio che una delle trasformazioni più profonde che sta avvenendo sotto i nostri occhi, ma che in realtà è in atto da alcuni secoli, riguarda la concezione che l’uomo ha di se stesso”. E conclude dicendo che “in questo nostro tempo sta silenziosamente accadendo la trasformazione dei ‘desideri’ in ‘diritti’, una operazione culturale portata avanti da poteri forti con l’ausilio dell’ignavia della classe politica e che tutti siamo portati a subire in silenzio”.
Subito dopo interviene Antonino Laganà, coordinatore regionale dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose il quale cita nel suo intervento la non applicazione dell’articolo 31 della Costituzione che specifica come soggetto di tutela della società la famiglia numerosa. “Un articolo che – sostiene Laganà – resta solo sulla Carta ma che non trova applicazione pratica nell’azione del legislatore né soprattutto in quella dell’amministratore locale.” Ed ancora Laganà, “oggi fare più figli sembra creare un ulteriore peso per la società perché si pensa in termini utilitaristici e ad ogni figlio si immagina solo una maggiore spesa, non si capisce invece che le nuove generazioni sono una risorsa importante per la società in quanto supportano la previdenza sociale, creano opportunità di lavoro, favoriscono la ricerca. La migliore risposta che si possa dare per risolvere l’attuale crisi economica e sociale che attanaglia l’Italia è solo investire nelle famiglie e nelle nuove generazioni”.
La conclusione del dibattito è toccata a Giancarlo Cerrelli, vice-presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani e segretario nazionale del Comitato Si alla Famiglia. Cerrelli, da tecnico ed esperto in materia di diritto di famiglia, attraverso l’uso di slides, ha illustrato un percorso che va dalla Costituzione Italiana, alle sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, passando per il Codice Civile italiano e per le sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, per ribadire che lo Stato italiano riconosce la famiglia naturale fondata sul matrimonio, il quale è una patto civile di doveri esclusivo fra uomo e donna in virtù della loro potenziale capacità procreativa.