Negli ultimi giorni, ancora una volta, è tornata in primo piano la grave problematica delle strutture psichiatriche reggine che vivono innumerevoli difficoltà, non da ultimo il blocco dei ricoveri psichiatrici che da otto anni impedisce l’erogazione di alcuni servizi essenziali, a scapito di famiglie e degenti.
Anche i lavoratori e gli operatori del settore stanno vivendo ore d’angoscia. Avant’ieri una rappresentanza dei lavoratori delle strutture psichiatriche reggine, coordinati dall’Usb e dal CooLaP, hanno occupato un’area degli uffici della Direzione generale dell’ASP di Reggio Calabria.
L’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone, intende manifestare pubblicamente la propria vicinanza e solidarietà agli operatori sanitari che lavorano nelle strutture psichiatriche che accolgono le persone più fragili tra la nostra gente. Il presule esorta pertanto le Istituzioni ad accogliere le istanze ragionevoli degli operatori del settore che lavorano per la dignità di questi pazienti così duramente provati. Anche per questo, è necessario che venga rispettato e attuato l’articolo 32 della Costituzione. Tale pronunciamento della nostra carta costituzionale garantisce i diritti sia degli ammalati che dei loro famigliari e tutela anche gli operatori del settore.
L’arcivescovo auspica che l’incontro di lunedì 13 tra i sindacati e le istituzioni regionali, permetta di sbloccare la vertenza e consenta la riapertura delle strutture psichiatriche e il ripristino dei servizi. «Perché si arrivi alla risoluzione della problematica, afferma Morrone, la via maestra è necessariamente il dialogo rispettoso e costruttivo tra le parti: Istituzioni, familiari dei pazienti, sindacati e imprenditori».
L’arcivescovo, rinnovando vicinanza agli ammalati, ai lavoratori del settore e ai rappresentanti delle Istituzioni coinvolte, si impegna – per quanto è nelle sue possibilità – a seguire la vicenda.