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La vocazione di Annunziata: fondare una scuola di taglio

caccamo

Unico suo moto di speranza per accrescere la contemplazione delle cose di Dio è l’incontro con le suore Figlie di Maria Ausiliatrice.

Infatti, successivamente, Annunziata fa il possibile per lasciare la famiglia e abbracciare la vita religiosa. Si rivolge alla direttrice della congregazione e al vescovo di Bova, il salesiano monsignor Cognata per avere il placet.
Riesce persino ad ottenere il consenso dei genitori e la dote necessaria per entrare in convento. Ma, quando tutte le difficoltà sembrano essersi appianate, ne sorgono di nuove e imprevedibili.
Il 23 dicembre suo fratello Umberto viene arrestato a Bova Marina, falsamente accusato di un furto commesso a Bagaladi. Nel processo è provata la sua innocenza, ma devono passare mesi prima di arrivare alla sentenza finale e, durante questo periodo, le suore valutano di non accettare il suo ingresso nella comunità. Nel frattempo i genitori decidono di non darle più il permesso di lasciare la famiglia.
Inizia per Annunziata un lungo periodo di prova e di deserto spirituale.
Persa la speranza di diventare suora, la giovane di Bagaladi confida al suo padre spirituale: «Debbo rimanere nel mondo? È pesante per me questa croce, ma, se così ha scelto il Signore, sia fatta la sua volontà! Però, il desiderio della vocazione religiosa lo porterò fino alla tomba!».
Nunziatina si rassegna e in perfetta obbedienza al Signore, accetta con semplice umiltà i compiti che le vengono assegnati, sempre sforzandosi di rendersi utile e di non gravare su nessuno.
Infatti, il 21 marzo 1937 entra a far parte dell’Azione Cattolica con la carica di “Delegata fanciulli” e il 25 aprile dello stesso anno comincia ad apprendere lezioni di taglio. Il primo ottobre 1937 apre una scuola di taglio a Bova Marina.
Fin dai primi giorni sente l’ispirazione di consacrare la scuola al Cuore di Gesù e, dopo aver consultato il padre spirituale, sceglie senza esitazione di offrire tutto al Signore, a colui che costituisce il reale punto di forza della sua anima.
Nel frattempo, la scuola prospera, Annunziata è un’educatrice perfetta, le alunne progrediscono nell’arte e, mirabilmente, progrediscono anche nella modestia e in tutte quelle virtù che formano la migliore dote della gioventù femminile. Tutta Bova Marina loda la nuova scuola e ringrazia Dio per la presenza di una giovane ricca interiormente e pronta al servizio.
Gaetana Covelli