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La testimonianza. I sogni “benedetti” di Erminia a Cracovia

Cracovia, la testimonianza di Erminia della diocesi di Reggio Calabria - Bova

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Inizia così la nostra chiacchierata con Erminia, ragazza della Parrocchia di Ferrito di Villa San Giovanni. Gli occhi disincantati ed “un’invenzione” di San Giovanni Paolo II che da subito l’ha interrogata nella gioia di una vita in cammino. « Mi sentivo nata per le GMG! Ma solo quest’anno sono stata pronta realmente a parteciparvi…». Ci viene naturale chiederle perché solo adesso. La sua risposta è rotonda: «lo senti, perché vedi che tutte le cose si mettono d’accordo per spingerti ad andarci; quando il Signore fa di tutto per permetterti di partecipare e tu devi dire solo il tuo sì». «Non nascondo che sia stato un sì un po’ travagliato – ci confida – perché guardavo i miei limiti, guardavo i fatti di cronaca recenti per nulla rasserenanti, ma poi mi fidavo di Lui, che se permette “qualcosa” non fa mancare l’aiuto e la forza per affrontare questo “qualcosa”». È la forza della fede, di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Ma come affrontare questo momento di grazia? «Il tempo è stato del tutto relativo: è stato ricco, pieno di Vita, ampliato; ma nello stesso tempo è stato breve. Ad un tratto eravamo già a domenica sotto il sole cocente della Messa conclusiva con il Santo Padre. Le sue parole, poi, ci hanno trasmesso una grande serenità. Le ricordo ancora, una dopo l’altra, parlavano proprio a me: “la Provvidenza di Dio sempre ci precede” – ci ha detto Papa Francesco, spiega Erminia – e siamo già pronti per Panama 2019!». Non nasconde l’entusiasmo Erminia che tra le cose che conserverà di Cracovia decide di donarcene ben cinque. «La prima è sicuramente la generosità incondizionata della gente polacca. Wow! – esclama – Mi ha lasciata senza parole. Che bella gente quella di Polonia! Donne e uomini che aprono le porte delle loro case ed accolgono da 3- 4 fino anche ad 8 ragazzi e ragazze! Anche se non parlano una parola d’inglese ci si capisce comunque con gesti ed anche con Google translate – ride – c’è chi addirittura vuole darci le chiavi di casa propria. Vi parlo del nostro “papà” Jacek. Già dal mattino il suo atteggiamento laborioso nei nostri confronti ci stimola: prepara di tutto per la colazione e per il pranzo a sacco. Poi ci porta ai punti d’incontro con la sua macchina. Insomma una testimonianza straordinaria di gratuità».
Erminia è un fiume in piena proprio come quel mare «di gente di ogni colore e nazionalità con la propria bandiera; per le strade ci si sorride, ci si batte il cinque, si canta nella lingua degli altri, insieme agli altri. Si scambiano le proprie bandiere, ci si prende per mano, si sta tutti insieme, guardando nella stessa direzione, andando verso la stessa meta! È l’essenza stessa della GMG», ci conferma con un pizzico di nostalgia verso quelle immagini che le hanno lasciato un segno. Però – nella comunione di quasi due milioni di giovani – c’è il tempo di restare da solo con il Solo. «Si è capaci di fare silenzio. Ognuno accende una candela da quella del vicino e così, d’un tratto, si crea una distesa luminosa nella sera che commuove il cuore. Si dorme sotto le stesse stelle, ci si sveglia guardando la stessa alba».
È emozionata, Erminia. «Questa è la Chiesa! L’ho riscoperto in questa settimana; la Chiesa giovane che non ha paura! Che si alza dal proprio divano di casa, rinunciando alla comodità, ed è disposta ai sacrifici pur di dare un messaggio di Pace e Coraggio al mondo intero». Così è naturale che la terza gemma dalla Polonia, sia lo storico discorso che Francesco ha rivolto ai giovani. «Il Papa ci ricorda che in questo tempo c’è bisogno “non di giovani-divano (młodzi kanapowi), ma di giovani con le scarpe, meglio ancora, con gli scarponcini calzati. Questo tempo accetta solo giocatori titolari in campo, non c’è posto per riserve. Il mondo di oggi vi chiede di essere protagonisti della storia perché la vita è bella sempre che vogliamo viverla, sempre che vogliamo lasciare un’impronta.” E Dio fa sempre il tifo per noi! Come il più irriducibile dei tifosi. Lui scommette sempre sul futuro, sul domani».
Sente i propri sogni “benedetti” dal Signore, Erminia, così che anche la stanchezza – la quarta declinazione del pellegrinaggio a Cracovia – diventa gioia che invade l’anima. Una grande famiglia, quella della GMG, che per Erminia è stata condivisa con un pezzo fondamentale della sua “casa”. «La quinta ricchezza che mi porto dalla Polonia è la presenza di mia sorella». Un racconto, il suo, da cui traspare bellezza. Un cammino che non si interrompe, per continuare a gustare la presenza di Gesù nella propria vita ed in quella dei propri compagni di viaggio.

F.M./Ufficio diocesano delle Comunicazioni Sociali