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La nuova facciata della Cattedrale: costi e dettagli tecnici

Basilica Cattedrale di Reggio Calabria

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Basilica Cattedrale di Reggio CalabriaLa sera del sei settembre 2011 crollavano alcuni elementi decorativi che sovrastavano il rosone del prospetto principale della Basilica Cattedrale. L’imminenza della tradizionale processione della Vara della Madonna della Consolazione rendeva necessarie opere per la messa in sicurezza degli accessi alla basilica che venivano subito programmate e realizzate nei giorni successivi garantendo l’uso del sagrato il sabato 10 settembre. Nei giorni successivi si provvedeva a fare una accurata ricognizione di tutta la facciata principale, individuando la dimensione e le cause delle alterazioni che interessavano gran parte degli elementi decorativi, realizzati tra gli anni Venti e Trenta del secolo XX, utilizzando la tecnica del cemento armato disconoscendo la durabilità delle malte armate in presenza di depositi salini in un’area contigua al mare. Sebbene interessata tra il 1994 ed il 1998 da un esteso intervento di restauro, la facciata manifestava, come evidenziato nel rilevamento termografico effettuato crolli e dissesti superficiali, che rendevano necessario un intervento che consentisse di risolvere le problematiche tipiche di molti edifici realizzati nel corso della ricostruzione post sisma con analoghe tecniche costruttive che hanno adattato le innovazioni tecnologiche alla espressività di canoni artistici. I fenomeni di degrado sono stati identificati in alterazioni o patologie più gravi che hanno modificato la forma in modo irreversibile con deformazione o fratturazione di elementi a rilievo, con il conseguente rischio di crollo del blocco o del pezzo.
Il progetto è stato affidato al prof. arch. Renato Laganà, che otteneva l’approvazione della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici. La Diocesi riusciva ad ottenere il finanziamento parziale dell’opera, per il 50% dai fondi dell’8×1000 IRPEF gestiti dalla Conferenza Episcopale Italiana attraverso l’Ufficio Nazionale Beni Culturali Ecclesiastici. L’ammontare complessivo del progetto è stato di € 593.000,00, di cui € 482.993,07 per lavori e € 110.006,93 per IVA, spese tecniche e contributi previsti dalla legge. La Diocesi si assumeva il carico del restante 50% avviando una raccolta attraverso il sito della cattedrale.
Ottenuta la conferma del finanziamento, si affidavano i lavori all’Impresa Costruzioni geom. Paolo Foti, che avviava i lavori il giorno 1 marzo 2013 sotto la direzione del progettista, prevedendosi il completamento per la fine del 2014.
Dopo indagini diagnostiche preliminari che hanno permesso di identificare i singoli componenti del materiale esistente (aggregati, tipi di leganti, eventuali additivi, ecc) e di definire i parametri per la scelta dei materiali e delle tecniche più appropriate e compatibili da applicare (porosità, assorbimento d’acqua, umidità, permeabilità al vapore acqueo), e di una fase di prove i materiali da impiegare sono stati quindi testati in merito alla loro effettiva capacità di garantire una durata nel tempo. Si è quindi attuata la messa in sicurezza del luogo di lavoro e la salvaguardia delle parti in procinto di cadere attraverso l’applicazione di bendaggio di sostegno e protezione nei casi per consentire il successivo consolidamento in situazioni di sicurezza.
Si è quindi eseguita una mappatura mediante un preciso e dettagliato rilievo cartografico delle parti esistenti, eseguito sulla base di un’analisi visiva, di auscultazioni al martello e di indagini puntuali dalla direzione dei lavori con l’assistenza di restauratori specializzati. Si è poi eseguita una spicconatura accurata d’intonaci, documentate con esecuzione di stratigrafie sul posto. Il risanamento dei calcestruzzi ammalo rati è avvenuto mediante la spazzolatura manuale o meccanica delle armature ossidate con rimozioni di tutte le parti copriferro anche leggermente ammalorate e sfarinanti; la pulizia del sottofondo per eliminare polveri e tracce di olii grassi; la applicazione di boiacca per il trattamento anticorrosivo e la protezione di ferri di armatura e, dopo accurato lavaggio della zona di intervento si è attuato il ripristino volumetrico e strutturale con malta cementizia pronta all’uso per riprese e stuccature a spessore, fibrorinforzata ma priva di componenti metallici con elevate caratteristiche meccaniche.
In stretta collaborazione con i tecnici della Soprintendenza e con il supporto dell’Ufficio Tecnico Diocesano e del r.u.p. Sac. ing. Domenico Morabito si è costantemente verificato l’avanzamento dei lavori e ci si è indirizzati verso il recupero dei colori originari della facciata compromessi da precedenti interventi.
La clemenza delle stagioni autunnale ed invernale e l’organizzazione funzionale del lavoro dovuta all’applicazione di tecniche avanzate di management (il cantiere è stato oggetto di studio da parte di due Master internazionali tenuti presso l’Università degli Studi Mediterranea) ha consentito una anticipazione dei tempi di chiusura dei lavori. La cerimonia di consegna si è svolta il 14 agosto sera quando, per la prima volta dal 6 settembre 2011, la Cattedrale è stata nuovamente illuminata.