Presso l’abitazione della famiglia Ficara, ad attendere il presule c’erano i padroni di casa Giuseppe e Antonella con i loro due figli, il parroco don Ivan Iacopino e il gruppo famiglia della parrocchia con i bambini a seguito. L’arcivescovo è stato accolto con un applauso. Dopo i saluti e le presentazioni, don Ivan ha ringraziato il vescovo per aver accolto l’invito e ha presentato brevemente l’esperienza che insieme si vive in parrocchia: «Nonostante la nostra comunità sia prevalentemente composta da una popolazione anziana, qui quest’oggi ci sono quasi tutti i nostri bambini con le loro famiglie che ogni domenica partecipano alla messa. Oggi attendiamo una parola che possa incoraggiarci nel cammino e che ci aiuti a sperimentare ancora di più la forza della Parola di Dio nella nostra vita».
Dopo il canto di invocazione allo Spirito Santo, la recita corale del salmo 1, don Ivan ha proclamatoun brano del Vangelo di Matteo e quindi la parola è passata all’arcivescovo per la catechesi, che ha messo in risalto la necessità di dover vivere un’autentica esperienza religiosa, che non sia fatta soltanto di un’osservanza rituale ma che nasca dal profondo del cuore. In seguito ha parlato dell’importanza della riconciliazione entrando nel vivo di alcune dinamiche familiari, stimolando così il confronto con le coppie presenti. Si è affrontato il tema della fragilità della famiglia, della mentalità del mondo che rema contro i valori familiari, che il Sacramento del matrimonio solo nella misura in cui è frutto di una scelta consapevole è a servizio della vita coniugale. Morosini ha soprattutto stimolato la riflessione sull’educazione cristiana: «La parrocchia non basta, a educare i bambini ai valori cristiani dev’essere la famiglia. Che sarà di questi bambini fra vent’anni? – e ha proseguito – soltanto l’esempio dei genitori lascerà nei loro cuori qualcosa di solido su cui costruire: se in casa impareranno a leggere ed ascoltare la Parola di Dio, se l’esempio dei genitori dirà loro quanto è importante il perdono, il sacrificio, il rispetto, saranno a loro volta uomini e donne che non useranno violenza, che sapranno sacrificarsi e fare scelte impegnative, si confronteranno con la Parola di Dio». Il presule concludendo ha raccomandato: «Pregate, pregate con i vostri figli, continuate ad accompagnarli a messa, state con loro. Il catechismo non basta, lasciarli in chiesa e andare via non basta, si deve dare loro l’esempio». A conclusione dell’incontro don Ivan Iacopino ha ringraziato l’arcivescovo «In questo anno in cui come comunità parrocchiale stiamo vivendo il Giubileo mariano, il nostro pensiero si rivolge a Maria donna dell’Ascolto e della sequela, sia lei ad intercedere per noi affinchè possiamo essere testimoni e annunciatori di quella speranza che abbiamo incontrato e che sostiene la nostra vita». A seguito della recita dell’Ave Maria, don Ivan ha chiesto al vescovo la benedizione, dopo la quale ci si è intrattenuti ancora insieme in un momento di convivialità, davanti ai dolci preparati dai fratelli della parrocchia.