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Il richiamo alla conversione risuona ogni giorno

Giovanni Battista è un validissimo aiuto in questo impegno spirituale in quanto figura di chi aspetta con gioia il Signore, di chi lo attende con fede, di chi esprime la sua attesa con una vita povera e austera, perché ripiena dell’amore di Dio e non di mille cianfrusaglie materiali e spirituali che appesantiscono la vita. Il suo dimorare nel deserto, il suo modo di vestirsi e di nutrirsi dicono il distacco da tutte le cose mondane per farsi liberi e capaci di lasciarsi riempire e trasformare da Dio. L’invito alla conversione non è per nulla qualcosa di blando e tenero, ma suona come un fiume in piena che non solo coinvolge ma travolge, come una sferzata di fuoco che non solo riscalda ma brucia e purifica.

Ecco allora la prima parola da prendere in considerazione sul serio: “Convertitevi, perché il Regno di Dio è vicino”. Ma cosa intendiamo quando parliamo di conversione? Comprendiamo che essa riguarda tutti e ognuno di noi? Che non possiamo solo pensare a chi, secondo noi, per il fatto che vive lontano dalla nostra comunità conduce sicuramente una vita peccaminosa, per cui conviene mantenere le distanze e rifugiarsi nel proprio perbenismo? Ognuno di noi non può non sentire per sé il pressante invito alla conversione, non può cioè sentirsi arrivato o “con la coscienza apposto”, ma dobbiamo avvertire forte il bisogno di convertirci all’amore di Dio, ossia di rimettere al centro della nostra vita la Parola di Dio. È questo il modo concreto per “preparare la via del Signore, raddrizzare i suoi sentieri”. Difatti come non riconoscere nella nostra vita un’infinità di storture che non ci permettono di accogliere adeguatamente la venuta del Signore? Papa Francesco ne indica alcune, rivolte in particolare a quanti seguono più da vicino il Signore: “Il successo a tutti i costi, il potere a scapito dei più deboli, la sete di ricchezze, il piacere a qualsiasi prezzo, Il carrierismo sfrenato”. Oltre a queste tentazioni, che sempre il pontefice non esita a definire “strade comode, ma fuorvianti, idoli di questo mondo… atteggiamenti peccaminosi che non sono da Dio”, ve ne sono indubbiamente altre, che ci portano a vivere come i pubblicai e i farisei, di cui ci parla il vangelo di oggi, i quali vengono redarguirti in malo modo dallo stesso Battista e definiti aspramente “razze di vipere”, nel momento in cui si presentano sfacciatamente a ricevere il battesimo, senza dare un minimo di prova della loro buona volontà e rettitudine, senza “fare un frutto degno della conversione”, manifestando così la loro preponderante ipocrisia e falsità. Vigiliamo anche noi su queste due veleni che possono a volte, nostro malgrado, intossicare la vita spirituale, impedendoci un cammino di vera e proficua conversione.

L’ultima parola è relativa al Battesimo di Cristo, del quale lo stesso Giovanni sottolinea la profonda diversità, sottolineando che mentre il suo era fatto “in acqua per la conversione”, quello del Signore sarà “in Spirito Santo e fuoco”. Il primo è da considerare un semplice lavacro di purificazione, il secondo una vera e propria rigenerazione che consacra nello Spirito Santo. Riflettere sul significato del nostro Battesimo è sempre un’occasione importante e preziosa da non sciupare, soprattutto in occasione dei tempi forti. È un modo concreto per ricordarci che con il Battesimo siamo stati costituiti figli di Dio, siamo divenuti coeredi di Cristo, scelti e chiamati ad essere testimoni credibili dell’amore del Padre nel tempo e nella storia. Davanti a così alta dignità e responsabilità non c’è spazio in nessuno dei battezzati per qualsiasi forma di ipocrisia, ma solo sincero impegno nel mantenere uno stile di vita adeguato per uno stato di continua conversione, che eviti di farci cadere in atteggiamenti superbi e perbenisti, e ci aiuti a compiere un vero e proprio cambiamento del nostro modo di pensare e di agire, facendo fare un piccolo ma costante passo in avanti nel cammino della perfezione cristiana, sulla strada della vera santità. Ci aiuti la Vergine Maria, porta dell’Avvento, a convertirci ogni giorno e a farci santi come Dio ci vuole e come il suo cuore di madre ardentemente desidera.