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Il Codex Purpureus nella lista Unesco

Rossano Codex

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Rossano CodexGrandissima soddisfazione presso l’Arcidiocesi di Rossano-Cariati alla notizia dell’accoglimento della candidatura del Codex Purpureus Rossanensis nell’elenco della Memory of the world dell’Unesco, pubblicata in questi giorni sul sito ufficiale dell’UNESCO (link), assieme agli altri beni presentati da diversi Stati del mondo per l’Anno 2015.
Il Codex, simbolo della città di Rossano per il suo ‘poliedrico’ significato storico-religioso-artistico-diplomatico, espressione della cultura bizantina che nel centro calabrovisse una delle sue stagioni più prolifiche e floride, attrae, fin dal suo rinvenimento, studiosi e curiosi da tutto il mondo.
L’idea di presentare, per la prima volta, la sua candidatura all’UNESCO fu caldeggiata e sostenuta, negli ultimi anni del suo ministero a Rossano, da Monsignor Santo Marcianò, sempre attento alla valorizzazione e alla promozione, anche al di fuori dei meri confini geografici calabri, del ricco patrimonio artistico-religioso presente nel territorio.
Il merito di essersi fatto carico di tutto l’iter burocratico previsto, raccogliendo dati, incontrando esperti, redigendo la cronistoria del Codex, arricchendone il repertorio iconografico e sollecitandone la diffusione attraverso la creazione di un sito dedicato (www.codexrossanensis.it ), va a don Nando Ciliberti, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi, che, con passione, dedizione e competenza, ha seguito tutte le fasi previste dal Regolamento UNESCO.
Hanno fornito il loro apporto, sinergicamente con l’Ufficio Beni Culturali, al fine di presentare la domanda (il 24.01.14 durante l’amministrazione diocesana di Mons. Antonio De Simone) corredata di tutto il necessario, diversi collaboratori che si sono occupati della traduzione del documento in francese e inglese: Don Andrè Outtara Klo Lassana, Barbara Caponsacco, Michele Abastante, Natalino Scino.
Auspicio di tutti è che la scelta finale, tra i quattro “finalisti” italiani che sarà effettuata a dicembre p.v, ricada sul nostro prezioso Codex, attualmente ancora presso l’ICRCPAL di Roma per il lavoro di restauro cui è stato sottoposto, da dove farà rientro in sede in autunno, in concomitanza con l’ingresso del nuovo Arcivescovo Mons. Giuseppe Satriano.