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I sentieri della consolazione: 26 anni di episcopato di monsignor Salvatore Nunnari

Chiesa calabrese e reggina in festa per i 26 anni di episcopato di monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo emerito di Cosenza – Bisignano.

Era il 20 marzo 1999 quando monsignor Salvatore Nunnari, all’epoca parroco di Santa Maria del Divino Soccorso accoglieva il dono della pienezza del sacramento dell’Ordine per imposizione delle mani dell’arcivescovo metropolita del tempo, monsignor Vittorio Luigi Mondello. Il primo maggio dello stesso anno, faceva il suo ingresso nella diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, dove il 30 gennaio era stato nominato nuovo pastore da papa Giovanni Paolo II.

Dopo cinque anni di servizio nella diocesi campana, il 18 dicembre 2004 veniva nominato arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, prendendo possesso della diocesi il 26 febbraio 2005, nella Cattedrale di Cosenza. Il 29 giugno successivo, nella Basilica di San Pietro in Vaticano, riceveva il pallio da papa Benedetto XVI.

Durante il suo episcopato in Calabria, monsignor Nunnari ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità ecclesiali: tra il 2010 e il 2012 è stato amministratore apostolico dell’eparchia di Lungro, mentre dal 2013 al 2015 è stato presidente della Conferenza episcopale calabra.

Uomo di cultura e appassionato di giornalismo, monsignor Nunnari ha ricoperto, inoltre, per dodici anni il ruolo di consigliere nazionale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, è stato vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria e conferenziere.

Il ricordo della consacrazione episcopale

Questo il ricordo del giorno della sua consacrazione episcopale che monsignor Salvatore Nunnari ha condiviso con Avvenire di Calabria, in occasione del 25° anniversario di quel 20 marzo 1999: «Ho vissuto quel giorno come una grande Pentecoste. Quando sono entrato in Cattedrale, ho visto un popolo immenso dentro e fuori. Un’enorme folla mi ha fatto capire che quel giorno non era il mio, ma della mia Chiesa, la Chiesa reggina».

«Ricordo ancora la bellezza dell’incontro con tanta gente che, guardandola in faccia, riconoscevo: gli sposi di ieri, gli sposi di prima, i giovani, i bambini, tutti. Quando mi hanno salutato, ho visto una Chiesa che mi era madre veramente. Mi sono sentito fratello di tutte quelle persone che mi avevano aiutato a fare il parroco e mi stavano aiutando, educandomi, a fare il vescovo. Una gioia grande. E nel guardare tutti, quel giorno ho avuto una sola tristezza: non c’erano più né mio padre né mia madre. Ma sono certo che mi assistevano dal Paradiso», ha raccontato ancora monsignor Nunnari.

Un pomeriggio di affetto, ricordo e gratitudine

Oggi pomeriggio, la Parrocchia Santa Maria del Divino Soccorso, dove monsignor Nunnari ha vissuto con intensità la sua sfida pastorale, sarà il cuore di un evento speciale: la presentazione del libro I sentieri della consolazione. Nel ministero di don Nunnari, parroco e vescovo, curato da Gianni Marcianò.

La giornata si aprirà alle 18, con la Santa Messa presieduta da monsignor Salvatore Nunnari. Seguirà la presentazione del volume, alla quale interverranno don Gaetano Galatti, parroco della chiesa ospitante, l’avvocato Raffaele Cananzi, avvocato di Romana Rota, e il professor Gianni Marcianò, autore del libro.

Un’occasione speciale per celebrare il cammino pastorale di monsignor Nunnari e riflettere sul suo ministero di parroco e vescovo, capace di segnare intere generazioni. Nella parrocchia di Santa Maria del Divino Soccorso a Reggio Calabria, don Nunnari vi arriva, subito dopo l’ordinazione sacerdotale, nel 1965 come vicario cooperatore, per poi proseguire come parroco, ininterrottamente, fino al 1999, diventando punto di riferimento per tutta la comunità.

Durante gli anni alla guida della Parrocchia del quartiere Gebbione, Nunnari ha ricoperto importanti incarichi in diocesi, come responsabile della Commissione per la pastorale per il lavoro e per i problemi sociali e come vicario episcopale per il coordinamento della pastorale diocesana. Monsignor Nunnari, è stato, inoltre, per moltissimi anni, padre spirituale dei portatori della vara della Madonna della Consolazione. A proposito del legame della Madonna della Consolazione, nell’intervista rilascia lo scorso anno ad Avvenire di Calabria, ha aggiunto: «Reggio è innamorata di Maria. Non c’è occasione, non ci sono momenti difficili o facili, c’è lei. Negli anni difficili della rivolta, ricordo sempre una scritta: “Maria, solo tu ci resti”. L’inganno che ha subito la mia città, la nostra città, è stato grande».

«I politici, i politicanti hanno distrutto la politica vera a Reggio. Hanno distrutto la speranza. Ma Reggio si è ripresa. “Maria, solo tu ci resti”. E c’era stata solo lei che ha asciugato le nostre lacrime e ha dato coraggio ai figli. Maria mi ha dato forza, coraggio per andare avanti. Ha restituito, con la sua presenza, quella speranza che altri avevano tolto», ancora le sue parole.

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