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I giovani reggini con le valigie pronte: destinazione Lisbona

Tutto ha inizio con un’esortazione: «abbandoniamo la pastorale delle locandine! Abbracciamo la pastorale della locanda: la nostra azione pastorale sia accogliente e coinvolgente. Non è sufficiente annunciare le date e il tema della Gmg di Lisbona, è essenziale appassionare i giovani alla mondialità, al sacrificio felice, allo stare con gli altri per Cristo e con Cristo, alla essenzialità…». Son parole che don Michele D’Agostino, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile di Reggio Calabria – Bova, pronuncia in Consulta, appropinquandosi la portoghese Giornata Mondiale della Gioventù (Gmg).

E se a settembre 2022, al venerdì di Festa Madonna, un gruppo di giovani, accettando la sfida, ha compiuto, a piedi, in salita, il pellegrinaggio sul colle eremitico, partendo da Piazza del Popolo e come momento casalingo preparatorio all’incontro regionale dei giovani, la domenica successiva un buon numero di nostri giovani s’è ritrovato a Paravati, insieme ai ragazzi delle diocesi calabresi, per vivere quell’incontro unitario interdiocesano propedeutico alla Gmg.

In autunno, nella domenica di Cristo Re e a pochi giorni dall’apertura ufficiale delle iscrizioni alla Gmg di Lisbona, in alcune parrocchie s’è trovato il tempo per vivere un piccolo momento, intimo, interamente dedicato ai giovani e ai caratteri dell’incontro internazionale, sognato e realizzato per la prima volta a metà degli Anni ’80 da San Giovanni Paolo II.

A gennaio 2023, poi, eccezionalmente presieduta da monsignor Fortunato Morrone, la Consulta ha iniziato a ragionare sulla struttura della Festa diocesana Giovani, voluta proprio dall’arcivescovo nei giorni conclusivi del tempo quaresimale, quasi spartiacque tra il cammino casalingo e la corsa verso la Terra portoghese. Ed il gruppo, in fase d’assemblaggio, che nella terra che diede i natali a Sant’Antonio di Padova porterà la materna Mariana Consolazione ed il coraggio del cavalier San Giorgio, non contempla numeri da capogiro: sarà però animato dal desiderio di vivere intensamente ogni istante delle giornate portoghesi, serbando tutto nel cuore, narrando poi ai tantissimi rimasti in terra Calabra le gioie che solo la Gmg sa donare ed esortando, la prossima volta, a non lasciarsi sfuggire l’opportunità.

E poiché consapevole pure che, in questi nostri tempi, la partecipazione di un giovane alla Gmg implica complicati sacrifici economici, macigno sulle spalle di mamma e papà, don Michele D’Agostino non smette, da parecchio, di sussurrare: «un giovane che, con convinzione e serenità, vive il cammino di fede non può non avere in curriculum una Gmg, almeno una!».

«Ecco perché esorto tutti, magari in vista della nuova Gmg, quella che succederà alla portoghese, a farsi da subito artigiani dei propri sogni: piuttosto che sperperare energie appresso a TikTok, inventate e realizzate piccoli metodi per mettere insieme, con onestà e sacrificio, con fantasia e divertimento, i soldini utili per vivere una settimana di fede e di festa che ti cambierà, ti renderà consapevole che la vita va vissuta, appieno, a mo’ di capolavoro!».

Antonio Marino