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I giovani in preghiera riscoprono il “buon profumo” della vita

La serata giovani in Seminario

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Presi ancora una volta per mano da don Luca Ramello in tanti, veramente tanti, assetati di respirare quel preziosissimo profumo abbiamo scelto e deciso di vivere qualche ora alla presenza dolcissima di Gesù. Proporre serate e momenti di intensa spiritualità, si rivela sempre più fondamentale nel cammino che oggi la Chiesa si trova a percorrere in questo mondo così esposto al rischio di desacralizzazione, come ricorda il nostro Vescovo, perdita del valore vitale dello spirito. Quanto spreco scorre davanti ai nostri occhi, spreco materiale, spreco di vite che perdono il coraggio di osare nell’amore nella scelta di affrontare ed accogliere serenamente il dono di una vocazione, qualsiasi essa sia.
Il Vangelo di Marco (14,3-11) porta così ai nostri giorni il gesto profetico di quella donna, gesto che senza che lei lo sapesse sarebbe poi stato annunciato in tutto il mondo per mezzo del Vangelo. Una peccatrice, una figlia salvata!! L’unguento di nardo genuino, che come faceva notare don Luca in uno dei significati dalla lingua greca è: fedele, profumo fedele, riguarda ciascuno di noi.
Parola preziosissima, Fedeltà, infedeltà … Ed io, di fronte a questa fedeltà?! La donna ha scelto la fedeltà, spreco di fiducia? Tanta attenzione al profumo, ma perché? E’ una domanda che può sorgere in noi come accadde tra i discepoli ma, chissà che profumo “circola” oggi dentro al nostro cuore.
Il profumo di questa donna è fedele, profumo prezioso, perché non darlo ai poveri? La donna ha ben compreso che E’ Gesù il “vero povero”, proprio Lui di li a poco sarebbe stato il più povero degli uomini, la passione era alle porte, la croce aspettava di essere caricata, la terra di essere toccata dal Suo volto, i chiodi di segnare per sempre la Sua Carne. Il gesto della donna capiamo bene che è un vero e proprio spreco, spreco di amore, un amore che non ha perso l’occasione per amare.
Quante occasioni perdiamo noi, diciamo domani, domani, domani! Maria non rimanda, agisce! Era ben cosciente delle critiche che la circondavano, v. 4 “alcuni di sdegnavano tra loro …” ella però continuò la sua effusione di amore, non poteva trattenere per se più nulla, finalmente era li, davanti a Gesù, ai piedi del Maestro, tutta profumata d’amore per Lui. Chissà quanto aspettò quel momento. Io cosa aspetto!? Il profumo dice intimità, intesa, dice “casa”, pensandoci possiamo dire che è vero, il profumo di casa è inconfondibile il profumo di chi amiamo è unico.
Il passato burrascoso di Maria non è un impedimento, il tuo passato non è un vaso infrangibile, quel vaso forse pieno di crepe ha bisogno di essere infranto, svuotato per chi Solo sa accogliere l’eccesso della gioia di una conversione conquistata. “Il tuo nome è profumo versato” così dice il Cantico dei Cantici. Gesù si rivela a noi ancora una volta come l’Amore più Grande, tema che sta accompagnando il nostro anno formativo. Non ci sono spade, pugni, odio da parte di Gesù, la Sua ”arma” è la Misericordia, l’ arma che disarma, il profumo che converte in noi il cattivo odore del peccato, delle catene, è “l’amore più grande”.
L’Amore cerca solo il bene dell’altro, vince la meschinità, i risentimenti, l’orgoglio, lo scoraggiamento, le chiusure che ciascuno di noi tiene nascoste nel “vaso” della vita, guardiamo Pietro che rinnegherà, Giuda che tradirà, i discepoli che avranno paura ma Gesù continua ad amare in eccesso, con spreco.…. Sprechiamo anche noi la nostra vita, eccediamo del dono di noi stessi, testimoniamo contro ogni cattiva indignazione che l’amore crea. La donna si pone ai piedi di Gesù (Gv 12, 3) in umile atteggiamento di servizio, così avrebbe fatto anche lo stesso Unto Gesù nell’Ultima Cena, quando “ si alzò, depose e vesti, prese un asciugamano e se lo cinse alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli, ..disse: anche voi fate come io ho fatto a voi” (Gv 1, 15). La donna anticipa, la donna è entrata nella logica eterna del dono. Avendo rievocato l’ultima cena, vicini con il pensiero ed il cuore a quella che è l’Ora, domandiamoci a che livello di “spreco” è oggi la nostra vita, se è uno spreco in verità o in falsità. Non spaventiamoci, Gesù come abbiamo visto non respinge nessuno, anzi parlerà per difenderci. “lasciatela stare, ha operato una buona opera su di me” (Mc 14, 6). L’amore chiama amore! Gesù eccede fino a versare dalla Croce il “profumo della follia” nel suo Sangue versato per noi.
Per tutti coloro che leggeranno queste righe, resti l’interrogativo: ma che faccio oggi della bellezza che mi porto dentro? Il profumo della mia vita come posso sprecarlo per sentirmi ed essere veramente felice, libero, pienamente riuscito? La croce spaventa, quel “folle spreco” dice: scappa.. ma no, la Croce non è l’ultima parola, l’ultima parola è l’amore, è la tua vocazione pienamente vissuta. Cari amici, la proposta educativa del nostro seminario, voluta e creduta principalmente dal nostro Rettore don Sasà, ha a cuore la gioia di ognuno di voi, queste “serate dello spirito” vogliono essere per tutti noi delle tappe di rigenerazione, ritorno al profumo delle cose belle che a volte dimentichiamo di possedere. Il cammino spirituale di ognuno, di tanti giovani, ha bisogno di questi tempi baciati dal Cielo, riprofumati dallo Spirito. Troviamo il coraggio di osare, la forza d’animo per spezzare, anche con la lacrime, il vaso delle paure e della incertezze che ci portiamo dentro.
Augurandovi un buon cammino quaresimale, cammino del cuore, ci proponiamo di poter ben accogliere tra poche settimane il Profumo di Gesù Risorto. Quel sepolcro come la morte, per sempre sono stati spezzati dalla forza della Vita, proprio come il vaso di Maria spezzato dalla sua estrema voglia di amare . Il profumo di questa tenerissima donna peccatrice ri-nata, è oggi alla destra del Padre, il padre della Misericordia, li dove ognuno di noi da oggi dicendo “si”alla Vita nell’”Amore più grande”, potrà far giungere al Cielo il profumo soave di vocazioni felici e inzuppate di eternità.
Danilo Latella