Demetrio ha 39 anni, è di origini bulgare ma ormai da 9 anni vive in Italia.
Racconta la sua vita in poche battute. Nelle sue parole c’è l’orgoglio di chi si è fatto da solo, di chi ha perseguito con ostinazione i propri obiettivi, affrontando sempre le difficoltà con grande caparbietà. C’è anche tanta sofferenza, vissuta nella propria carne. Nel suo lavoro, infatti, viene a contatto ogni giorno con il dolore perché Demetrio presta assistenza ai malati gravi, spesso terminali. Dall’ incontro con la sofferenza è nata la sua nuova vita. Adesso ha tante famiglie quanti sono i malati che ha assistito e in ognuna si sente a casa, ritrovando l’affetto ed il calore che nella sua famiglia gli sono mancati.
Nella sofferenza ha incontrato il corpo di Cristo, da accudire, lavare, dissetare, spostare, medicare, rinfrancare. Nella sofferenza ha conosciuto il valore della dignità umana, il sacrificio, la carità verso chi è debole, umiliato nella carne, sconfitto nella volontà, distrutto dal dolore.
Ricorda di aver visto in una famiglia di testimoni di Geova una Bibbia, ma non condivideva i contenuti. Poi un giorno, entrato in una chiesa cattolica è come stato toccato da qualcosa di particolare. Trasferito a Reggio nel 2013 l’incontro con un malato di Sla gli ha cambiato la vita. Il ministro della comunione che visitava l’ammalato lascia in Demetrio un segno. Inizia, così un percorso di fede durato due anni, nella parrocchia di San Sperato. Demetrio non vive più a Reggio, è andato via dal giugno scorso, dopo che il suo assistito, Umberto, gravemente malato di Sla, è venuto a mancare. Adesso segue un corso per Oss a Siderno e continua a frequentare abitualmente la Messa domenicale. La sua vita è davvero cambiata e ha trovato finalmente la pace dopo aver ricevuto il Battesimo.
Antonia Cogliandro