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Help Center Reggio Calabria, rubato il furgone degli “invisibili”

È un sentimento non di rabbia, ma di profonda tristezza quello provato dai volontari dell’Help Center diocesano “Casa di Lena” di Reggio Calabria, realtà che opera al servizio dei bisognosi e dei cosiddetti “invisibili” della città. Una sensazione che cogliamo dalla voce, ogni tanto interrotta da una lacrima, della responsabile Bruna Mangiola.

«Chi ha rubato il nostro mezzo, non ha fatto un danno o un dispetto a noi, ma agli ultimi della città di Reggio Calabria», afferma Bruna. Del resto il Fiorino, fino a ieri, è stato utilizzato per rispondere alle esigenze di senzatetto e gente in difficoltà di cui l’Help Center si prende cura insieme a Caritas. Frutto della donazione della Fondazione “Benedetta è la vita onlus”- che, appresa la notizia si è detta profondamente dispiaciuta – il furgoncino si è rivelato fin da subito «strumento prezioso». Strumento che rende più ricco il servizio svolto già con amore dai tanti volontari del centro d’accoglienza gestito dalla Caritas diocesana e realizzato nel 2015 presso i locali della Stazione centrale di Reggio Calabria, messi a disposizione gratuitamente da Ferrovie.

Il furgoncino di “Casa di Lena”, facilmente individuabile per via dei suoi loghi e scritte, lo si è visto spesso circolare in occasione degli sbarchi, per le mense itineranti o la consegna di viveri e beni di prima necessità a senza tetto e disagiati. Fino alle 23 di giovedì 29 settembre si trovava parcheggiato nell’area di sosta, adiacente l’Help Center. In serata, infatti, presso il centro d’accoglienza stavano svolgendo servizio alcuni volontari, come avviene quasi ogni sera e fino a notte inoltrata. Questa mattina l’amaro risveglio.

Ad accorgersi dell’assenza del mezzo sono stati i primi volontari che solitamente si recano presso la “Casa di Lena” per servire la prima colazione ai senzatetto o prestare i primi aiuti. Sull’episodio, prontamente denunciato, stanno indagando i Carabinieri. Al vaglio anche le immagini delle numerose telecamere di videosorveglianza piazzate in zona, nel tentativo di risalire ai responsabili.

Resta tuttavia la crudeltà di un gesto che fa male all’intera città di Reggio Calabria e, in particolar modo, alle fasce più deboli della popolazione, «loro – aggiunge Bruna Mangiola – i veri proprietari del furgoncino».

«Una spiegazione a questo gesto? Non riusciamo a darcela – afferma ancora la responsabile dell’Help Center – Siamo tristi, ma non demoralizzati. Intenzionati a proseguire il nostro servizio, sforzandoci a fare sempre di più, come ci imponiamo ogni giorno».

In sette anni di presenza e servizio costante svolto quasi ventiquattro ore su ventiquattro, l’Help Center “Casa di Lena” non ha mai subito furti o danneggiamenti degni di nota. In attesa che gli investigatori facciano la loro parte, «il servizio a favore degli ultimi e “invisibili” proseguirà anche senza il furgoncino. Vuol dire che se servirà, metteremo a disposizione i nostri mezzi privati», aggiunge Bruna. E chi conosce i volontari sa che non si fermano neanche dinnanzi a gesti vili e incresciosi, come questo subito oggi.

Profondamente dispiaciuta e rammaricata per il vile gesto compiuto ai danni dell’Help Center “Casa di Lena” è anche Mariangela Ambrogio, direttrice della Caritas diocesana di Reggio Calabria – Bova. Raggiunta da Avvenire di Calabria afferma: «Condivido lo stato d’animo di Bruna e degli altri volontari. Il furgoncino rubato, infatti, non è solo un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio strumento di inclusione e relazione».

«Non avere più a disposizione il furgone – aggiunge Mariangela Ambrogio – significa non poter fornire un servizio completo. Una speranza? Magari che chi lo ha sottratto lo restituisca al più presto ai legittimi proprietari che, lo ripeto anch’io, non sono i volontari del Centro, ma coloro che nella nostra città vivono ancora ai margini».