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Gmg Lisbona, l’incontro del Papa coi giovani

Quella di ieri è stata un’altra giornata intensa che ha visto protagonisti anche i tanti giovani provenienti dalle diocesi della Calabria, come abbiamo avuto modo di raccontarvi nell’appuntamento quotidiano di “Good Morning Lisbona”.
Questo pomeriggio – giovedì 3 agosto – ci sarà, infatti, il primo grande appuntamento di Francesco con i giovani della Gmg.

La cerimonia di accoglienza che si terrà al Parque Eduardo VII, parco Edoardo VII, dove il Papa alle 18.45 (ora italiana) riceverà l’abbraccio dei giovani pellegrini di tutto il mondo e terrà un discorso.
ln particolare la giornata di Francesco, inizierà alle 10 (ora italiana) con l’incontro con i giovani universitari all’Università Cattolica. Il programma della Gmg sarà animata da una serie di iniziative presso la Città della gioia al Giardino Vasco de Gama dalle 10 alle 17.

Proseguono poi gli incontri di catechesi Rise-up, tra le 10.30 e le 13.30 nelle chiese e in altri spazi delle tre diocesi ospitanti (Lisbona, Santarém e Setùbal), mentre alle 11.40 Il Santo Padre incontra i giovani di Scholas Occurrentes nella sede di Cascais. Infine alle 18.45 (saranno le 17.45 a Lisbona) si terrà la Cerimonia di accoglienza con papa Francesco al Parco Eduardo VII.

Intanto ieri, artisti, sportivi e persone impegnate nel sociale hanno portato le loro testimonianze alla Gmg di Lisbona, indicando una via ai giovani, in occasione della festa dei giovani italiani. Come sciami con le bandiere tricolore. Così i giovani italiani sono arrivati nel Passeio Maritimo de Algès per partecipare alla festa degli italiani. Qualcuno ha portato il proprio dialetto, qualcun altro la propria bandiera regionale. Ma tutti accomunati dal senso di appartenenza all’Italia. «Che bello incontrare qui degli italiani! – dicono alcuni dei ragazzi presenti -. Troviamo subito un senso di famiglia e di casa». Ai piedi del palco, si sono ritrovati tanti dei 65mila Italiani presenti, alcuni di loro arrivati parecchie ore prima della festa.

C’è chi ha realizzato quasi un vero e proprio accampamento per essere in prima fila, per ascoltare i propri beniamini, per saltare, cantare, fare festa e poi ascoltare anche le testimonianze che durante la serata sono state pronunciate da sportivi, attori e tante persone impegnate nel sociale. Tra le testimonianze quella della pallavolista Cristina Chirichella che ha incoraggiato i giovani a non avere paura delle sconfitte: «Servono come le vittorie. Perché permettono di migliorarci».

È intervenuto, poi, il professor Enrico Galiano, che ha ricordato ai ragazzi che «voi non siete il futuro, siete il presente. A 17 anni – ha ricordato – avevo tre sogni: diventare insegnante, scrittore e trovare una ragazza. Ho sempre rinunciato, ho buttato via la palla al decimo palleggio. Non fate il mio stesso errore! Meglio cadere cercando di volare che stare fermi per paura di cadere». Tanti i messaggi sociali dedicati ai giovani. Con veri e propri appelli. Come il “no” alla droga. E il tema della partecipazione politica e del voto. «La partita del cambiamento si gioca qui e ora. Si gioca insieme», ha detto il fondatore di “Libera” don Luigi Ciotti. Un monito sulla violenza contro le donne. E l’incoraggiamento a non voltare le spalle ai migranti è arrivato dall’operatore umanitario Gennaro Giudetti, impegnato nella difesa dei diritti umani nelle zone di conflitto: «Mi ha spinto a partire il fatto di non essere indifferente. I grandi cambiamenti passano da piccoli passi, cambiando il quotidiano. Sono partito per l’Albania e non mi sono più fermato. L’opposto di indifferenza è empatia – ha ricordato -, avere cura degli altri. Il cambiamento lo costruiamo assieme».

Altra testimonianza, altre parole di incoraggiamento, quelle dell’attrice, ex miss Italia, Giusy Buscemi: «Anche io ho le mie crisi, ma non bisogna smettere mai di sognare e desiderare. Mi chiedo: qual è la mia buona battaglia? La sto combattendo? È un’arte decidere ogni giorno di combatterla. Mentre c’è chi la combatte per guadagnare potere, io voglio combatterla per amare». Nell’ultima parte della serata, la preghiera con lo scambio dei doni tra i giovani di Italia e Portogallo, alla presenza del presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, del segretario generale, monsignor Giuseppe Baturi, e del vescovo ausiliare di Lisbona, monsignor Américo Manuel Alves Aguiar.

«Credo che tutti noi in questi giorni ci stiamo allenando a imparare ad amare Gesù, a essere protagonisti», ha detto il cardinale Zuppi. «Il nostro protagonismo non ingrossa la squadra degli individualisti. È una via per non perdere la nostra vita». Infine, il pensiero all’Ucraina, dove “tante persone cercano una luce”.