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GMG Diocesana, i giovani in missione…sul corso Garibaldi

La Gmg diocesana celebrata nella Chiesa di San Giuseppe

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L’iniziativa che l’Ufficio e la Consulta di pastorale giovanile ha scelto di proporre per questo anno pastorale, all’insegna della Misericordia, è stato accolta con grande entusiasmo e partecipazione; mensilmente ci si è ritrovati a vivere l’esperienza dell’Adorazione notturna, all’interno della Chiesa di S. Giuseppe, mentre fuori si passeggia.
In continuità con questo particolare momento di preghiera è stata celebrata la XXXI Giornata Mondiale della Gioventù diocesana, il cui tema è “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia”; in attesa di vivere l’esperienza a Cracovia, nel prossimo mese di luglio. All’interno della Chiesa l’atmosfera è densa di preghiera, i giovani sono invitati a riflettere e meditare su aspetti della realtà quotidiana di cui non dobbiamo aver paura, ma che ci devono spingere a prendere posizione.
L’Arcivescovo Giuseppe, che ha introdotto il momento di preghiera, ha esordito affermando che ci siamo ritrovati lì, “come il resto di Israele”, per impetrare dalla Divina Presenza la forza e la gioia necessaria per essere testimoni credibili della misericordia che il Signore effonde, a piene mani, a chiunque con umiltà e generosità pone la sua vita a servizio del bene.
Ha poi inviato i giovani che svolgono il servizio di animazione di strada ad uscire, per testimoniare, ai giovani loro coetanei, l’appartenenza a Cristo e alla Chiesa. La Veglia, sapientemente guidata dal responsabile diocesano di pastorale giovanile, Don Mimmo Cartella, è stata caratterizzata da tre momenti in cui, dopo l’ascolto della Parola di Dio, sono stati suggeriti spunti di riflessione su aspetti salienti della realtà che viviamo, intervallati da canti e testimonianze in uno scenario in cui si poteva ammirare il dipinto di Rembrandt sul Padre Misericordioso, che accoglie e perdona, così come hanno potuto sperimentare i giovani che si sono accostati al sacramento della Riconciliazione.
La preziosa presenza dei seminaristi del Seminario Arcivescovile “Pio XI” ha arricchito ulteriormente il momento celebrativo, scandito in 3 tappe: il “nonsenso” che, purtroppo, oggi alcuni giovani vivono e dunque la ricerca del senso vero della vita, l’”attesa”, elemento che caratterizza l’essere giovani e la scelta di realizzare “ponti” che avvicinino all’altro, piuttosto che costruire “muri” che creano distanze, impedendo di “sintonizzarsi con i sentimenti d’amore e di misericordia” che ci ha indicato il Padre.
La preghiera si è conclusa con un ringraziamento al Signore per il dono della vita, nella speranza di saper sviluppare la capacità di saperla vivere pienamente.