È una giornata in cui ciascun parroco ha la facoltà di organizzare al meglio sia la sensibilizzazione per la colletta che momenti di catechesi e soprattutto di preghiera che vertano sul senso e sul significato della vocazione, in particolar modo quella alla vita consacrata. Allo stesso tempo, ogni componente della comunità diocesana viene invitato a mettere al centro della propria riflessione il dono delle vocazioni al sacerdozio.
La Giornata del Seminario coincide, quest’anno, con la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che sarà contraddistinta dallo slogan “Fare la storia”, tratto dall’enciclica “Fratelli Tutti” di papa Francesco. La stessa Comunità del Pio XI sarà coinvolta nell’organizzazione poiché offrirà a tutti i fedeli la possibilità di partecipare ad una Veglia di preghiera diocesana, nella Cappella Maggiore “San Paolo”, giovedì 5 maggio alle ore 21.30.
«Sarà un’occasione per pregare insieme ai giovani chiedendo, in particolare, il dono di nuove vocazioni di speciale consacrazione», spiega il rettore don Antonino Pangallo, a nome di tutta l’equipe formativa, nella lettera in cui invita la comunità diocesana, in particolare i sacerdoti, a prendere parte al momento di preghiera e riflessione.
L’invito di don Pangallo è finalizzato «a mettere al centro della vita comunitaria parrocchiale la preghiera per il nostro Seminario, l’impegno nell’accompagnamento vocazionale, ma anche la prossimità verso i bisogni dei seminaristi». Anche a questo serve la Giornata di sensibilizzazione per il Seminario.
È un anno di grazia, il 2022, per la Comunità del Seminario arcivescovile di Reggio Calabria – Bova, formata attualmente da 26 seminaristi, 8 dei quali provenienti dal Madagascar. «Con grandi sacrifici – fa sapere il rettore – si sta cercando di non far mancare ciò che è necessario al cammino formativo di ciascun seminarista». Da qui l’ulteriore esortazione rivolta a ciascun parroco non solo nell’organizzare al meglio la giornata, ma anche «a promuovere sempre più la pastorale vocazionale all’interno delle rispettive comunità».