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Funerali, le indicazioni del Vicario dell’arcidiocesi reggina

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A questi interrogativi prova a rispondere monsignor Salvatore Santoro, vicario generale dell’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova, attraverso una comunicazione diffusa presso il clero diocesano. Anzitutto, monsignor Santoro rimande pedissequamente alla Nota complementare della Cei dello scorso 30 aprile, nonché alle comunicazioni riservate dell’arcivescovo reggino, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, che ha precedentemente inviato a ogni singolo sacerdote della diocesi di fondazione paolina.
Ma per fugare ogni dubbio, monsignor Santoro – di concerto coi vicari zonali – ha inviato una delibera specifica, approvata dall’arcivescovo, a cui attenersi che riportiamo schematicamente:

  • si lascia libertà discrezionale al Parroco di decidere se celebrare le Esequie dentro l’aula liturgica della parrocchia oppure in altro luogo “aperto” ( per es. sagrato della Chiesa) o al Cimitero;
  • il Rito delle Esequie non si svolga all’interno della Celebrazione dell’Eucarestia, ma preveda una Liturgia della Parola – così come, peraltro, previsto dallo stesso rito – senza la distribuzione della Santa Comunione;
  • si chieda la collaborazione dei Titolari delle Ditte delle Onoranze funebri perché coadiuvino i Sacerdoti nell’osservanza di tutte le disposizioni governative, e, in particolare – sia pure nello specifico della loro responsabilità – nel non facile compito di aiutare le famiglie – già colpite dal dolore per la scomparsa di un loro caro – nella individuazione dei 15 partecipanti al sacro rito;
  • al numero dei 15 partecipanti alle Esequie è possibile aggiungere fino a tre persone che svolgano funzioni di accolito, qualora il Parroco ne abbia oggettiva necessità, ed a salvaguardia della dignità della celebrazione medesima.
  • ogni parroco, terminata la Celebrazione esequiale (nel caso essa si sia svolta dentro l’aula liturgica), si preoccupi della “sanificazione” dell’aula stessa, dopo aver vigilato che i 15 partecipanti si siano disposti secondo le norme di distanziamento sociale a noi tutti note

Per “sanificazione” dell’aula liturgica, non si intende la ripetizione dell’operazione, articolata e complessa, già praticata da specifici addetti, ma una pulizia accurata – con prodotti idonei – dei banchi della chiesa e dell’aula liturgica stessa; in particolare è raccomandato che si faccia aereare la chiesa stessa per un congruo tempo.