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Famiglie ferite, la preghiera aiuta a guarire

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L’arcidiocesi di Reggio Calabria– Bova, nella sua articolazione dell’Ufficio Pastorale della Famiglia, ha ripreso l’iniziativa diretta all’accoglienza delle persone che vivono il dramma della rottura del proprio nucleo familiare, dramma della separazione se non addirittura del divorzio. Promotore del gruppo, il direttore dell’Ufficio Famiglia diocesano, don Simone Gatto. Gli incontri si sono svolti al santuario di “Sant’Antonio” presso la Collina degli angeli.
Per il gruppo, non a caso, è stata scelta la denominazione «Famiglie ferite»: una ferita, anche se sanguina, può essere sempre rimarginata, se si rimane in ascolto della Parola di Dio e si accoglie la consolazione di Colui che tutto può. L’essenza cristiana della famiglia, inoltre, deve sempre rimanere la stella polare che orienta il cammino dei coniugi, anche in presenza del più aspro e doloroso dei conflitti.
La celebrazione di martedì 20 giugno è stata l’ultimo degli appuntamenti dell’anno pastorale, durante il quale con cadenza mensile ci si è anche ritrovati tra le 21 e le 22 presso la chiesa di “San Giuseppe al Corso” davanti a Gesù Eucaristia, per trovare ristoro dalle fatiche quotidiane e consegnare le proprie preghiere all’altare. Durante la celebrazione, infatti, è stato affidato alla comunità delle Figlie della Chiesa un vaso contenente le preghiere di tante persone provate dalla vita. Il vaso rimane nella chiesa di San Giuseppe per chi volesse aggiungere la propria preghiera. Il cammino delle «Famiglie ferite» riprenderà con l’avvio del prossimo anno pastorale.
Il 20 giugno si è concluso l’itinerario spirituale e formativo per i coniugi separati o divorziati.
Giancarlo De Benedetto