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Essere universitari: alle radici di una scelta

La settimana dell'Università a Reggio Calabria

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Il tema comune sul quale il gruppo reggino è stato chiamato a riflettere, organizzando un evento in data 16 Novembre presso i locali della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, aveva ad oggetto “Essere universitari: alle radici di una scelta”.
Sono intervenuti come relatori: il professore Marco Centorrino, docente di Sociologia della Comunicazione presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (ex Facoltà di Lettere e Filosofia) dell’Università di Messina, e la dottoressa Simona Polimeni, dottoranda nelle discipline pubblicistiche presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
A dare il via all’incontro è stato il professore Centorrino il quale ha analizzato il problema della scelta dal punto di vista metodologico, facendo riferimento sia alle opinioni più diffuse in letteratura (“scelta : generata da un meccanismo razionale che valuta costi e benefici”, “scelta: determinata dagli input che provengono dalla società”, scelta: in virtù delle teorie economiche di costi e benefici), ma anche nello specifico a ciò che spinge i giovani d’oggi a compiere qualsiasi tipo di scelta.
Il professore ha affermato a viva voce che la nuova generazione, rispetto alla precedente che preferiva farsi sopraffare dalla precarietà, dall’incertezza e dunque non scegliere, invece accetta il rischio di investire per il proprio avvenire.
La seconda parte dell’incontro è stato curato dalla dottoressa Simona Polimeni, con uno specifico focus sul significato dello studio e della ricerca a livello accademico nelle Università.
Dopo aver descritto l’intellettuale pratico e teoretico, la Dottoressa ha affermato che le due categorie devono essere intese come qualità intrinseche di colui che fa ricerca in ambito universitario, il quale è chiamato non solo ad uno studio isolato ma anche a rielaborare e condividere quanto apprende, dialogando con la comunità accademica. L’intellettuale, consapevole dei propri limiti, deve praticare il sapere con umiltà, con onestà e per edificare gli altri.
A seguito dei loro interventi, il gruppo Adspem Fidas di Reggio Calabria ha dato una testimonianza diretta di ciò che significa scegliere di compiere un atto responsabile come la donazione.
In seguito è nato un dibattito molto partecipato, da cui è emersa la necessità di accantonare “la colpa collettiva” in tutti i nostri ambiti di scelta e di valorizzare la responsabilità del singolo. Ciò deve accadere soprattutto al sud, dove chi fa ricerca ha una missione in più: divulgare un messaggio di speranza contrapponendosi alla divulgazione di disvalori forti come la mafia.

Melania Russo