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Don Angelo Licari festeggia 60 anni di sacerdozio

Donlicari

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La funzione è stata aperta da un lungo applauso e forte commozione dei presenti e soprattutto dello stesso Sacerdote.
Toccante e pieno d’affetto è stato il ringraziamento del messaggio iniziale da parte di Aldo Loiero, ministrante della comunità di Pezzo, il quale afferma: “Ringraziamo Dio ogni giorno per averci mandato don Angelo, portatore di fede e di infinita gioia”.
L’eloquenza della celebrazione è stata poi coronata dalle parole del Pastore della Diocesi: “Angelo, il nome che porti è termine che esprime bene la persona che sei: messaggero, inviato da Dio, colui che porta la Buona Novella” e continua porgendo a don Angelo i suoi migliori auguri affinché possa continuare ad essere quello stesso “angelo” che è stato fino ad ora.
Prima della Benedizione finale prende la parola il festeggiato: “Mi travolge in questo momento, e non è retorica la mia, una segreta e profonda commozione: «Signore, se nascessi 100 volte e 100 volte mi chiamassi, sarei felice di donarmi a te»”. Il racconto di 60 anni di sacerdozio coinvolge i presenti scaturendo una sincera e forte emozione. Conclude, don Licari, affermando: “dopo il tributo di lode al Signore con tutta l’anima, riaffermo la mia devozione alla Santa Chiesa che mi è madre e a Papa Francesco, Cristo visibile sulla terra”.
A conclusione il ringraziamento ed augurio da parte del sindaco di Fiumara e Villa San Giovanni, dai rappresentanti delle varie parrocchie presenti, da don Salvatore parroco della chiesa ospitante, compresi i familiari: “Grazie don Angelo per essere stato padre-amico-fratello-parroco-guida spirituale-insegnante-educatore-pastore, colui che ha portato la gioia del Cristo Risorto, colui che ha dato prova del suo coraggio vincendo nella perseveranza del bene.
Bello poter dire a voce sempre più alta che il tuo sacerdozio rispecchia chiaramente le parole ribadite da papa Francesco quando afferma: «mi commuovono quei preti che per tutta la vita sono al servizio del prossimo, che rappresentano in pieno la gioia della Chiesa, perché purtroppo ne esistono tanti che invece al posto di servire si servono degli altri per acquisire lusso e prestigio; la Chiesa deve sempre parlare con la verità e con la testimonianza della povertà lontana dal pericolo della corruzione» e tu, don Angelo hai dimostrato pienamente il tuo forte spirito di sacrificio e di completa dedizione al tuo mandato, dimostrato poi dal tuo vivere i primi 18 anni di sacerdozio nella canonica in affitto di San Carlo: una baracca di sole due stanze e dei tuoi 37 anni nella casa canonica di Gallina dove le bacinelle non bastavano quando veniva giù la pioggia.
Grazie don Angelo, sei il nostro “angelo” e auguri di cuore!
Daniela Fortunata Nucera