Cerca
Close this search box.

Costruire speranza, giovani a scuola di legalità

Costruire speranza

Il progetto, dal carattere sperimentale e innovativo per questo territorio, e prevede: azioni di sensibilizzazione, promozione e animazione sui temi della legalità e della giustizia sul piano diocesano e interdiocesano, il cui sviluppo coinvolgerà a pioggia le Caritas parrocchiali, le parrocchie, le istituzioni pubbliche e private, i movimenti e le associazioni ecclesiali e laiche; l’attuazione di un percorso formativo sull’economia sociale di impresa, rivolto ai giovani del mondo ecclesiale e del mondo laico attraverso il quale acquisire solide basi, competenti ed etiche, per avviare a loro volta azioni di sviluppo locale legale e sostenibile; la creazione di un’Opera Segno all’interno delle diocesi a favore di soggetti appartenenti a fasce deboli.
Infine, sono previsti il coinvolgimento del mondo giovanile attraverso gli animatori del progetto Policoro per quanto riguarda il contrasto all’illegalità ed educazione al lavoro; la diffusione, attraverso la costruzione di una piattaforma telematica, l’utilizzo dei social e di altri mezzi di comunicazione, delle attività e dei servizi sviluppate a livello intra ed extra regionale.
Tale diffusione e confronto con realtà altre, presuppone la replicabilità in altri contesti territoriali differenti. Infine, il progetto vedrà l’organizzazione di un convegno durante il quale avviare un processo di confronto e di scambio relativo alle buone prassi di sviluppo in termini di legalità e giustizia specifici del proprio territorio. Così, si ambisce alla realizzazione di protocolli di intesa e alla realizzazione di opere segno che possano identificarsi con il progetto Costruire Speranza.
Ma i progetti dell’arcidiocesi reggina legati alla giustizia vanno ancora più in profondità: anche quest’anno i fedeli hanno avuto la possibilità di illuminare le ombre che gravano sulla legalità con la luce della “Fiaccola della Giustizia e della Legalità” che, arrivata il 16 marzo sul territorio diocesano, scandirà le giornate primaverili con momenti di testimonianza, riflessione e preghiera.
L’apertura di questo importante periodo è stata celebrata proprio il 16 marzo a Melito Porto Salvo, con l’ evento “Nessuno escluso mai”. Con le parole di don Italo Calabrò, si è parlato di legalità, giustizia e bellezza. La fiaccola infatti ha fatto il suo ingresso nell’anfiteatro gremito di ragazzi, insegnanti e forze dell’ordine, mentre una giovane alunna leggeva il monologo “sulla bellezza” di Peppino Impastato: «Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà.
All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre». Non a caso sono state scelte queste parole, perché la Villa Comunale è ritornata alla comunità, alle famiglie, ai bambini, tutti i bambini, grazie all’inaugurazione delle giostrine inclusive. Don Gaetano, parroco della Parrocchia di San Giuseppe nel benedire le nuove giostrine inclusive, invita a riflettere sul peso delle parole: «Legalità e giustizia: parole grosse se non hanno come riferimento i valori che ci sono nelle nostre comunità cristiane. Condivisione, unione, comunità. Dobbiamo scommettere di più sulle nostre risorse».