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Consiglio permanente della Cei: don Francesco Marrapodi confermato Assistente nazionale Acr

Il sacerdote reggino don Francesco Marrapodi è stato ufficialmente confermato Assistente Ecclesiastico Centrale dell’Azione Cattolica Ragazzi (Acr). La nomina è stata confermata durante il Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), concluso oggi a Roma e iniziato lunedì 23.

Don Francesco Marrapodi, già guida Acr nella diocesi di Reggio Calabria-Bova, era stato nominato la prima volta Assistente nazionale dell’Azione Cattolica Ragazzi nel settembre 2021. Ora la riconferma.

I lavori del Consiglio permanente della Cei

Oltre alla nomina di don Francesco Marrapodi e altre importanti nomine a livello nazionale, il Consiglio Episcopale Permanente della Cei ha affrontato diversi temi di rilevanza ecclesiale. Al centro delle discussioni, la necessità di promuovere la speranza, in particolare verso i giovani, e un appello per la pace in risposta ai conflitti internazionali. Tra gli altri argomenti trattati, la preparazione alla prima Assemblea Sinodale e una riflessione sulle sfide educative e sociali del nostro tempo.

Il tema principale: la speranza

La speranza è il tema attorno al quale si sono sviluppati i lavori del Consiglio episcopale permanente, che si è tenuto a Roma dal 23 al 25 settembre. Riprendendo gli spunti offerti dal cardinale presidente nella sua introduzione, i vescovi hanno concordato sulla necessità di non cedere alla sfiducia, ma di «guardare al futuro con speranza perché la Chiesa è una comunità, nonostante le nostre fragilità e contraddizioni». Questa prospettiva, posta da papa Francesco come fulcro del Giubileo 2025, non può non riguardare i giovani, che devono essere considerati una ricchezza e non un problema. L’urgenza educativa, richiamata dal cardinale presidente, diventa allora occasione per rilanciare un impegno a favore delle nuove generazioni, un accompagnamento efficace che le valorizzi e le faccia sentire protagoniste della loro vita, di quella della Chiesa e della società, fondato sulla fede e «sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino».

Ecco allora che declinare la speranza sul versante educativo significa investire sui giovani, coinvolgerli nei percorsi ordinari, creare opportunità di scambio e confronto a livello nazionale e internazionale sui temi sociali, culturali, del bene comune. Questo implica una riflessione sulle insidie che rischiano di avviluppare i giovani: è il caso delle dipendenze, nelle diverse forme, che in alcuni contesti sembrano addirittura essere la normalità.

Della tendenza ad abituarsi, a non sentirsi interpellati nel profondo da ciò che accade nel mondo, i presuli hanno parlato anche in riferimento alle guerre e alle migrazioni. In particolare, di fronte alle migliaia di persone che scappano dalle loro case per cercare speranza altrove, i vescovi hanno fatto propria la visione aperta da papa Francesco, che ha chiesto di affrontare la questione «ampliando le vie di accesso sicure e le vie di accesso regolari per i migranti, facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, dalle violenze, dalle persecuzioni e dalle tante calamità; favorendo in ogni modo una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà. E unendo le forze per combattere la tratta di esseri umani, per fermare i criminali trafficanti che senza pietà sfruttano la miseria altrui» (Udienza generale, 28 agosto 2024).

L’Appello per la pace

Nasce da qui l’“Appello per la pace” che il Consiglio permanente ha rivolto, al termine dei propri lavori, preoccupato dall’escalation che sta interessando, in queste ore, soprattutto il Medio Oriente, senza dimenticare l’Ucraina e gli altri conflitti in corso in diverse parti del mondo:
«Continuiamo a vedere vite spezzate, famiglie segnate dal dolore, bambini sconvolti dalla violenza e dalle lacrime. Case, scuole e ospedali rasi al suolo, città rese deserto. Una umanità ferita chiede pace e giustizia.

È compito di ciascuno invocare la pace e operare nella vita di ogni giorno nel segno della Fratelli tutti; è dovere dei governanti assicurare la pace ai popoli della Terra. La convivenza diventi fratellanza, regni il rispetto reciproco, gli ultimi siano al centro dell’attenzione della società intera e di chi è stato chiamato ad assumere responsabilità politiche. La violenza non porta mai alcun vantaggio. La guerra è solo morte.

Anche le comunità religiose hanno il preciso dovere di dar voce alla speranza di serenità e di pace che si leva dai piccoli, dalle donne e dagli uomini di questo nostro tempo, la cui vita è segnata dallo scellerato e sempre ingiustificato ricorso alle armi. Ci sentiamo direttamente chiamati in causa dal messaggio di papa Francesco al recente Incontro Internazionale di Preghiera per la Pace di Parigi: “Compito urgente delle religioni è favorire visioni di pace. […] C’è bisogno di incontrarsi, di tessere legami fraterni e di lasciarsi guidare dall’ispirazione divina che abita ogni fede, per immaginare assieme la pace tra tutti i popoli” (17 settembre 2024). In tal senso, come credenti, siamo richiamati dalle parole di un profeta contemporaneo, don Primo Mazzolari, che ammonisce: “Il cristiano è un ‘uomo di pace’ non un ‘uomo in pace’: fare la pace è la sua vocazione”. Sia la costruzione della pace e della convivenza tra le persone e i popoli il nostro impegno – ispirato dal Vangelo – generoso, risoluto e profetico».

Verso la prima Assemblea sinodale

Il Consiglio permanente si è focalizzato, inoltre, sulla “fase profetica” del Cammino sinodale, in particolare sulla prima Assemblea sinodale in programma a Roma, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, dal 15 al 17 novembre. In vista di tale appuntamento, sono stati illustrati e approvati i Lineamenti, elaborati sulla base dell’ascolto e del discernimento compiuti nei tre anni di Cammino sinodale, sia nelle Chiese locali che all’interno del Comitato del Cammino sinodale, tenendo conto degli apporti offerti dalla 79ª Assemblea generale della Cei. I Lineamenti si aprono con una lunga premessa che ripercorre le fasi “narrativa” e “sapienziale”, presentando i primi frutti della “fase profetica”, alla luce della visione ecclesiologica del Concilio Vaticano e della ricezione delle prospettive conciliari da parte del magistero petrino e delle Chiese in Italia. Il documento, che traccia le condizioni di possibilità perché le comunità ecclesiali siano più snelle, più missionarie e più accoglienti, si articola attorno a tre nuclei: il rinnovamento della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali; la formazione alla fede e alla vita; la corresponsabilità. Il tutto nell’orizzonte missionario, nello stile della prossimità.

Ciò che è emerso finora, infatti, è la necessità di prassi pastorali rinnovate nei linguaggi e nei contenuti, generative di cultura intesa come spazio di dialogo tra rivelazione cristiana e vissuti contemporanei; di formazione alla fede e alla vita che nutra la conversione personale, la testimonianza e il servizio dei battezzati nella comunità civile ed ecclesiale; di una verifica delle strutture ecclesiali: ministeriali, organizzative, partecipative, materiali.
La prima Assemblea sinodale – attraverso gli oltre mille delegati – avrà il compito di elaborare alcune proposte, a partire dalle traiettorie individuate nei Lineamenti, che saranno poi riconsegnate alle Chiese locali in vista della seconda Assemblea sinodale (31 marzo – 4 aprile 2025).

La riforma degli Uffici e dei Servizi della Segreteria Generale

Il Consiglio permanente ha approvato le linee guida per la riforma degli Uffici e dei Servizi della Segreteria Generale della Cei. La riforma, parte integrante del Cammino sinodale delle Chiese in Italia chiamate a confrontarsi sulle sfide della comunione, della missione e della partecipazione, si pone nel solco di quella “trasformazione missionaria” più volte auspicata da papa Francesco a partire dall’esortazione apostolica Praedicate evangelium. Sulla base dei principi di sinodalità, missionarietà e diaconia, le linee guida invitano a ripensare l’impegno degli Uffici e Servizi della Segreteria Generale a favore degli organismi della Cei e delle Chiese particolari in modo da valorizzare la loro natura pastorale e missionaria. All’interno delle due grandi aree dell’annuncio e celebrazione della fede e della testimonianza della vita cristiana, gli Uffici e i Servizi, con le relative attività e competenze, vengono ricompresi in alcuni poli pastorali. Si tratta di “luoghi” di convergenza e coordinamento di quei nuclei che si prospettano, in questo momento storico e nel prossimo futuro, come significativi e decisivi per un servizio reale ed efficace a una Chiesa missionaria.

L’insegnamento della religione cattolica

L’approssimarsi del 40° anniversario della firma – il 14 dicembre 1985 – dell’Intesa fra la Cei e il Ministero della Pubblica Istruzione, in attuazione dell’Accordo di revisione del Concordato Lateranense, insieme alle nuove sfide educative e culturali poste dal contesto attuale e all’alta adesione degli avvalentisi (84,05%), hanno mosso i vescovi a sottolineare e rilanciare il contributo dell’insegnamento della religione cattolica (Irc) come occasione in cui si esprime il servizio della Chiesa alla comunità scolastica e l’alleanza educativa che è sottesa.
In quest’ottica è stato presentato un primo schema per una Nota sull’Irc, con l’obiettivo di fare sintesi fra “cose antiche” e “cose nuove”, attingendo dal lungo cammino percorso e dall’esperienza attuale per metterlo a disposizione dei bambini e dei giovani che oggi affrontano il cammino della crescita.

Fra i temi che il testo dovrà approfondire vi sono il ruolo della cultura religiosa nel percorso educativo, le trasformazioni sociali e culturali intervenute in questi anni, soprattutto sul piano del pluralismo religioso, le caratteristiche essenziali del profilo concordatario dell’insegnamento della religione nella scuola, la formazione iniziale e permanente degli insegnanti, la responsabilità delle comunità cristiane nei confronti dell’Irc, in particolare nel “generare” e riconoscere nuove vocazioni all’educazione e all’insegnamento.

Gli altri temi affrontati durante il Consiglio permanente della Cei

Sostentamento del clero. Il Consiglio permanente, tenendo conto dell’incremento del tasso di inflazione e delle difficoltà in corso, ha innalzato a € 13,38 il valore del punto per il calcolo del sostentamento del clero per l’anno 2025. Tale incremento, pari a +2%, ha un’incidenza minima rispetto all’aumento del costo della vita registrato in questi anni.

Adempimenti. I vescovi hanno approvato la pubblicazione di due Messaggi: quello per la 36ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei (17 gennaio 2025), dal titolo Pellegrini di speranza, e quello per la 47ª Giornata per la vita (2 febbraio 2025), sul tema Trasmettere la vita, speranza per il mondo. «Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita (Sap. 11,26)».

Comunicazioni

Settimana Sociale. Nel corso dei lavori, il Consiglio permanente si è confrontato sui frutti della 50ª Settimana Sociale (3-7 luglio 2024), condividendo e approvando alcune linee di attività del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici in Italia che saranno promosse dalle diocesi nei prossimi mesi. Quello di Trieste, infatti, non è stato solo un evento, ma la tappa di un processo. Si tratta ora di continuare ad animare il senso di partecipazione alla vita del Paese con uno stile di dialogo, di discernimento comunitario e di proposte, sull’esempio delle Piazze della Democrazia, dei Tavoli, dei Dialoghi delle Buone Pratiche, dei Patti di collaborazione fra cittadini e pubbliche amministrazioni. Sono stati quindi presentati alcuni strumenti (nella forma di schede a carattere metodologico) che aiuteranno le diocesi a proseguire localmente quanto sperimentato a Trieste.

L’impegno è anche quello di promuovere percorsi di formazione alla partecipazione alla vita democratica, sulla base della Dottrina sociale della Chiesa, con una particolare attenzione alle giovani generazioni, oltre che organizzare incontri di condivisione e discernimento su diverse questioni sociali fra amministratori di ispirazione cristiana.

Tribunali ecclesiastici. Ai vescovi è stata infine illustrata l’attività dei Tribunali ecclesiastici in materia di nullità matrimoniale in relazione alla ripartizione dei contributi. Il 2024 è il sesto anno di applicazione della revisione delle Norme circa il regime amministrativo dei Tribunali ecclesiastici italiani in materia di nullità matrimoniale. È stato presentato un quadro del servizio dei Tribunali operanti in Italia, con alcuni dati riguardanti il costo medio delle cause e il fondo per i meno abbienti.

Le nomine del Consiglio permanente

Nel corso dei lavori, il Consiglio episcopale permanente ha provveduto a diverse nomine. Don András TŐRŐ è stato nominato Coordinatore nazionale della pastorale dei cattolici ungheresi in Italia, proveniente dalla diocesi di Debrecen-Nyíregyháza in Ungheria. La guida della pastorale dei cattolici srilankesi in Italia è stata invece affidata a Fr. B.P. Sanjeewa MENDIS della diocesi di Colombo, Sri Lanka, mentre Monsignor Jan Antoni GŁÓWCZYK, dalla diocesi di Tarnów in Polonia, è stato scelto come Coordinatore nazionale della pastorale dei cattolici polacchi in Italia.

Per quanto riguarda l’assistenza ecclesiastica, Don Luigi Caravella, della diocesi di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi, è stato nominato Assistente ecclesiastico nazionale del Movimento studenti di Azione Cattolica Italiana (Msac). Don Simone Valerani, della diocesi di Crema, è stato designato Consulente ecclesiastico nazionale dell’Associazione Cattolica Operatori Sanitari (Acos), mentre Don Francesco Marrapodi, della diocesi di Reggio Calabria – Bova, è stato scelto come Assistente ecclesiastico centrale dell’Azione Cattolica Ragazzi (Acr). Inoltre, P. Diego Mattei, SJ è stato nominato Assistente ecclesiastico nazionale per la Branca Esploratori-Guide dell’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (Agesci).

Le nomine effettuate dalla Presidenza Cei

In una riunione separata, tenutasi il 23 settembre 2024, la Presidenza ha proceduto ad ulteriori nomine. Monsignor Stefano Manetti, vescovo di Fiesole e Presidente della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata, è stato nominato Presidente della Commissione Presbiterale Italiana (Cpi). Al Consiglio di Presidenza del Servizio nazionale per la tutela dei minori sono stati nominati: Dott.ssa Chiara Griffini come Presidente, Dott.ssa Emanuela Vinai come Coordinatrice, affiancate da Dott.ssa Anna Deodato, P. Salvatore Franco, OMI, Dott. Stefano Lassi, Dott. Martino Nardelli, P. Luigi Sabbaresse, CS, Dott.ssa Maria Suma, Don Gianluca Marchetti e Dott. Vincenzo Corrado.

Tra le altre nomine, Dott. Nicolò Della Chiesa è stato scelto come membro del Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli. Don Pietro Rescigno, della diocesi di Salerno – Campagna – Acerno, è stato nominato membro del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica e anche membro in rappresentanza della Cei dell’Osservatorio centrale dei beni culturali di interesse religioso di proprietà ecclesiastica.

Don Gianluca Marchetti, Sottosegretario della Cei e Direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi giuridici, è stato nominato membro della Presidenza della Fondazione Missio, oltre che rappresentante della Cei presso la Federazione tra le Associazioni del Clero in Italia (Faci). Infine, tra i membri del Consiglio nazionale della scuola cattolica (Cnsc) sono stati nominati Prof. Umberto Palaia, Presidente nazionale dell’Agesc, Prof.ssa Margherita Siberna Benaglia, Vicepresidente nazionale dell’Agesc, e Dott. Luca Iemmi, Presidente nazionale della Fism.

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