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Oggi alle 18.30 nella Basilica Cattedrale di Reggio Calabria ha avuto inizio la Celebrazione per la consegna del mandato a tutti i catechisti della Arcidiocesi. Mons. Arcivescovo, iniziando la liturgia, ha notato come il numero delle persone presenti fosse di gran lunga superiore alle aspettative. Infatti erano presenti circa 1000 persone.
Il brano che ha guidato la preghiera è stato tratto dalla Lettera di San Paolo apostolo a Timoteo. “Paolo scrive a Timoteo”, sottolinea Mons. Morosini durante l’omelia, “ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te. Si riferiva al dono dello spirito che Timoteo aveva ricevuto. Questo brano ricorda a tutti noi di ravvivare il dono di Dio che abbiamo ricevuto nel battesimo”.Dio ha chiamato ciascun battezzato con una vocazione santa. “Anche voi catechisti avete ricevuto una vocazione, continua l’Arcivescovo, che è quella di collaborare con i ministri della parola. I ministri sono mandati ad annunciare il vangelo: voi collaborate con loro. Siete consapevoli che fare catechismo è compiere una missione che vi è stata affidata in base ad una vocazione ricevuta?”. Spesso, invece, prevale un senso di approssimazione e di qualunquismo. A volte la vocazione alla Catechesi viene smarrita nelle beghe parrocchiali o nell’abitudine della quotidianità.
“Guardate le vostre realtà parrocchiali, vi invito a farlo. Quante volte il servizio della Catechesi, come altri servizi pastorali, è affidato ad una visione di buona volontà?. Vado d’accordo col parroco, si è creato un bell’ambiente, faccio il catechista. Quante volte questa vocazione viene negata perché il seme della discordia si inserisce nei rapporti col gruppo o col parroco e tutto va in fumo?”.
Mons. Morosini ha deciso di rivolgere a tutti gli operatori pastorali l’esortazione di San Paolo: “Ravvivate il dono di Dio che è in voi!”. Mediante la grazia dell’invio si rinnova nel cuore di ciascun catechista il dono della vocazione. Ma cosa significa ravvivare?
L’Arcivescovo utilizza due espressioni: Curare la formazione e rinnovare il dono della Chiesa. Ravvivare la vocazione ad essere catechista significa anzitutto curare una formazione permanente. “Con grande gioia, sono stato informato del numero elevato di iscrizioni alla Scuola di Formazione per Operatori Pastorali. Se non vi formate non potete dare niente. E questa formazione deve significare anche per voi continuità, perché la formazione è permanente. La Catechesi non è una Scuola, non è prosecuzione della Scuola Elementare. La Catechesi è educazione per la vita, non è finalizzata per ricevere Sacramenti”.
Ma anche il dono della Chiesa va ravvivato. “Chiesa di Dio che sei in Reggio Bova, ravviva il dono, servitene, utilizza questo dono, senza sciuparlo per l’annunzio del Vangelo. Dinanzi alla desertificazione della fede noi dobbiamo porre rimedio. Il rimedio è ravvivare il dono di Dio.
Operatori della parola, ravvivate il dono di Dio che è in voi, abbracciate, amate e rendete operosa la vostra vocazione di catechisti nella vostra comunità”.