Nel cuore della stazione centrale, da dieci anni un piccolo spazio diventa “rifugio” di accoglienza e dignità per i poveri. La “Casa di Lena”, nata dal sogno della Caritas diocesana, è oggi un punto fermo della solidarietà a Reggio Calabria.
Dieci anni di carità silenziosa
Nella città di Reggio Calabria esistono molti luoghi in cui si manifesta la presenza di Dio in forma visibile e si attua il precetto evangelico dell’Amore: «Ero affamato, assetato, nudo, forestiero, carcerato e voi mi avete sfamato, vestito, accolto, visitato ». Questi sono esempi di una reale e concreta costruzione del Regno e realizzazione della misericordia di Dio.
Uno di questi luoghi, un tesoro davvero prezioso, è l’Help Center «Casa di Lena», che il 21 marzo ha compiuto dieci anni dalla sua fondazione. È intitolato a Lena, una piccola grande donna che viveva, insieme a decine di cani suoi amici, in una baracca nella zona dell’attuale waterfront. Inizialmente diffidente e schiva, Lena si è gradualmente aperta all’affetto dei volontari, diventando una grande e cara amica.
Oltre 37mila richieste di aiuto ascoltate
In questi dieci anni, i volontari e le volontarie che si alternano quotidianamente nel servizio presso le due stanzette attigue alla stazione centrale di Reggio (l’Help Center di Reggio Calabria è il più piccolo d’Italia), con grande generosità e gratuità, hanno offerto diversi tipi di servizi e risposto esattamente a 37.982 richieste di aiuto.
Oltre a individuare alloggi per i numerosi senza fissa dimora, si indicano le mense dove poter ricevere un pasto caldo. E grazie anche a una rete di avvocati, anch’essi volontari, si possono avere consulenze legali. Inoltre, grazie a tanti medici volontari, è attivo un servizio di prossimità sanitaria su strada e un servizio di ascolto sanitario in rete con il Gom, con il Banco farmaceutico e con specialisti territoriali, che consente ai poveri senza fissa dimora di essere presi in cura ed accompagnati lungo il percorso.
La rete della cura: farmaco sospeso e visite mediche
Anche chi è costretto a ricoveri ospedalieri per interventi o cure specialistiche viene seguito e assistito dai volontari. Presso la farmacia Arcudi è attivo il “farmaco sospeso”, sostenuto da donazioni volontarie, che consente l’erogazione di farmaci prescritti dai medici volontari. La rete di persone che si è costituita intorno all’Help Center si è rivelata decisiva durante la pandemia del Covid-19, quando tantissime famiglie bisognose hanno ricevuto i pasti e la cura da parte dei volontari.
Restituire dignità a chi è dimenticato
Infine, anche il servizio offerto in occasione degli sbarchi dei migranti è stato portato come modello esemplare di accoglienza da parte degli uffici e dei funzionari governativi. In molte occasioni di grande emergenza si sono offerti pasti a tutti coloro che vivono per strada. Ma la cura e la dedizione dei volontari dell’Help si esprime soprattutto nel ridare dignità ai poveri e agli ultimi, circondandoli di affetto, di amicizia, di attenzioni.
Sono degli amici, e così vengono considerati, conosciuti e chiamati ciascuno con il proprio nome. Occorre dire che il livello di civiltà di una comunità si rivela dal modo in cui si prende cura dei più deboli, e questa opera meritoria svolta dall’Help Center è possibile grazie alla Caritas diocesana che lo promuove, alle Ferrovie italiane che hanno concesso i locali, a numerose associazioni cittadine che concorrono nel portare avanti il servizio e alle donazioni di tanti reggini che concorrono economicamente alle spese che vengono sostenute.
I volontari di Casa di Lena
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