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Casa Annunziata, da dieci anni a servizio dei minori stranieri

Domani 20 luglio 2024, la Comunità Papa Giovanni XXIII organizza una giornata di celebrazioni per il decennale dell’apertura della “Casa dell’Annunziata” a Reggio Calabria. L’evento, che si terrà presso “Casa San Paolo” in Località Cucullaro a Santo Stefano in Aspromonte, sarà un’occasione per riflettere sui dieci anni di attività, con momenti di preghiera, presentazioni, testimonianze e un pranzo comunitario.

Reggio Calabria, i dieci anni di Casa Annunziata

La giornata inizierà alle ore 11:00 con l’accoglienza dei partecipanti. Seguiranno le presentazioni alle 11:30 e la celebrazione della Santa Messa alle ore 12:00, officiata da monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo della diocesi di Reggio Calabria-Bova. Dopo la Messa, alle ore 13:00, la Comunità Papa Giovanni XXIII offrirà un pranzo ai presenti.


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Nel pomeriggio, alle ore 15:30, si terrà un incontro durante il quale verranno presentate le attività del decennale, inclusi un documentario, testimonianze e un confronto tra i partecipanti. La giornata si concluderà alle ore 18:00.

Giovanni Fortugno: «Siamo nati con un obiettivo: accogliere i minori stranieri non accompagnati che stavano iniziato a giungere sulle nostre coste»

Casa Annunziata «è nata esattamente a dicembre del 2014, con l’obiettivo di accogliere i numerosi minori non accompagnati che stavano iniziando ad arrivare sulle nostre coste», ci racconta emozionato Giovanni Fortugno, uno degli ideatori di questo spazio di accoglienza e inclusione, l’unica casa di accoglienza in Italia ad accogliere minori stranieri rifugiati. In occasione del decennale, che prevede diversi eventi culminanti a dicembre, abbiamo fatto con lui un bilancio.

Come nasce Casa Annunziata e in cosa si differenzia dalle altre case accoglienza?

Nel 2010, mi è stato chiesto dalla Comunità di Papa Giovanni di occuparmi dell’immigrazione a livello internazionale. Dopo aver studiato il fenomeno e osservato gli sbarchi a Reggio nel 2013, ci siamo domandati come la Chiesa avrebbe dovuto rispondere. Da qui è nata Casa Annunziata nel 2014, come risposta alla delicata gestione dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Abbiamo imparato cosa non dovevamo fare, come ad esempio l’accoglienza di massa, che si è rivelata inefficace.


PER APPROFONDIRE: Casa Annunziata, a Reggio Calabria un «rifugio» dalla schiavitù


Lavoriamo intensamente anche con le famiglie di origine per un intervento efficace e complesso. Pur essendo una struttura con figure professionali, cerchiamo di creare un clima di comunità familiare. Inoltre, lavoriamo molto con le famiglie di origine, rendendo il nostro intervento complesso ma efficace. A differenza di altre strutture che hanno ad esempio il limite di accogliere minori sotto i 14 anni, con Casa Annunziata dal dicembre 2023 abbiamo ottenuto l’accreditamento definitivo come unica struttura in Calabria per accogliere minori stranieri rifugiati, distinguendoci per la nostra capacità di accogliere sia maschi che femmine nella stessa struttura.

Quali sono le criticità quando arrivano i minori?

La nostra struttura, che ha un’accoglienza per 16 posti, ospita minori di età compresa tra i 9 e i 17 anni, alcuni dei quali viaggiano da soli e altri con i genitori. Una delle principali criticità è l’assenza di documenti, poiché molti minori provengono da paesi dove non esiste un sistema anagrafico definito. Questo porta spesso a documenti con data di nascita generica come “01/01”, rendendo necessario ricostruire l’età basandosi sui racconti dei minori. Inoltre, ci sono difficoltà nella ricerca delle famiglie e nella comunicazione, anche se su quest’ultimo aspetto collaboriamo con la scuola Montalbetti per l’alfabetizzazione dei minori, che avviene in due o tre mesi.

Cosa succede quando raggiungono la maggiore età?

Questa mattina ho incontrato il primo gruppo dei miei ragazzi arrivati qui a 12 anni. Alcuni stanno terminando gli esami di Stato, altri hanno trovato lavoro o sono iscritti all’università. Ho detto loro che questi successi sono motivo di grande orgoglio per noi e uno di loro mi ha risposto: “Non potevamo fare niente senza voi, ci avete dato le basi”. Il decennale della nostra struttura sarà anche la loro festa, dei ragazzi che abbiamo accolto e ospitato.

Ci può fare un bilancio di questi dieci anni di Casa Annunziata?

In questi dieci anni, Casa Annunziata ha ospitato 190 minori, ognuno con la propria storia. Maschietti e femminucce, 190 vite intrecciate tra loro. Abbiamo vissuto anche momenti di sofferenza e ci sono stati ragazzi che non sono riusciti a integrarsi. Non tutte le storie hanno un lieto fine, ma ogni esperienza ci ha insegnato qualcosa. Penso spesso alle storie tristi, come quella dei bambini che purtroppo non sono riusciti a raggiungere vivi questa terra. Ricordo uno sbarco in cui ci furono 45 morti.


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Non dimenticherò mai quelle immagini, con i piccoli corpi riconoscibili solo dai pannolini. Però penso anche alle storie belle. Questa struttura ha ricongiunto sette bambini con i loro genitori dopo che erano stati separati. Per questo motivo ogni volta che uno dei nostri bambini riesce a costruirsi un futuro, a sogna-Attività re e sperare, per noi è una grande vittoria.

L’articolo Casa Annunziata, da dieci anni a servizio dei minori stranieri proviene da Avvenire di Calabria.