I ragazzi sono stati guidati da tre passi del Vangelo, ciascuno rappresentato e sviluppato nelle diverse giornate di campo. È iniziato così il viaggio che li ha portati a Betania, quel piccolo villaggio tanto caro a Gesù che lui considerava “Casa dell’amicizia”. La partenza in solitaria poteva costituire motivo d’intralcio e di paura nei ragazzi, che hanno capito, invece, la bellezza e la possibilità dell’incontro con l’altro. La prima tappa è stata proprio la casa di Marta, Maria e Lazzaro, i tre fratelli amici di Gesù, insieme ai quali i ragazzi hanno scoperto la loro unicità, riconoscendo il valore di ciò che li rende diversi dagli altri e preziosi agli occhi di Dio. La diversità, infatti, è una ricchezza, non un ostacolo o un limite che non permette loro di vivere a pieno.
La seconda tappa si è articolata in due momenti: la veglia alle stelle e il ritiro. I ragazzi, guidati dalla riflessione di don Nino Ventura, assistente diocesano ACR, hanno riflettuto sulla figura di Gesù, Lui che è segno di resurrezione e vita attraverso la morte. Come Lazzaro, i ragazzi hanno compiuto diversi passi per poter vedere nuovamente la luce e scoprire che Gesù si prende cura di tutte le azioni, sensazioni e brutte abitudini, aiutandoli a trasformare i loro “cattivi odori” in “buon profumo”. Durante la terza e ultima tappa, i ragazzi hanno sperimentato la bellezza di avere un amico come Gesù, che è presenza forte nella loro vita e che li chiama a mettere a frutto i doni ricevuti.
I ragazzi hanno così scoperto di essere il “buon profumo del Vangelo” che dovranno diffondere una volta tornati a casa. Per questo motivo, durante la celebrazione di fine campo, hanno ricevuto il mandato, simbolo del loro impegno a testimoniare Gesù nel quotidiano, “consapevoli che se Tu sei con noi riusciremo a fidarci e a trovare sempre la strada di Casa”.