Lo stesso giorno, su un’immagine del Sacro Cuore di Gesù legge: «Aprimi, mia diletta, la porta del tuo cuore». A quel punto Annunziata scrive nel suo diario: «Entrate, o Gesù! La porta del mio cuore è aperta solo a Voi!». Raccolta in preghiera nell’intimità della sua stanza, la giovane legge l’atto di consacrazione totale di se stessa al Cuore di Gesù.
Quanto fosse cosciente di questo atto e quanto lo desiderasse, lo si evince dal fatto che, ascoltando la Messa, giunti al momento dell’offertorio era solita rinnovare sempre l’offerta di tutta se stessa.
Nel mese di febbraio decide di dedicare i primi nove venerdì in onore del Sacro Cuore di Gesù. Col permesso del confessore, dice ai genitori di aver fatto un voto di preghiera e ottiene il consenso per iniziare la novena. Trova così il coraggio di cimentarsi nel gravoso e delicato compito di dichiarare al cugino – cui era stata promessa in sposa – la sua vocazione alla vita spirituale, il suo desiderio di rinunziare alle nozze terrene per seguire la perfezione religiosa nella castità e nell’obbedienza a Dio.
Il cugino comprende la sua scelta e, sebbene rammaricato offre anch’egli una bella dimostrazione di fede, non opponendo resistenza e non dimostrandole acribia come pure sarebbe stato suo diritto, bensì pronunciando rispettosamente e dolentemente le seguenti parole: «Si, per questo non posso oppormi: prega per me!».
La Caccamo annotò nel suo diario: «Entrate Gesù!
La porta del mio cuore è sempre aperta Solo per Voi!»
Gaetana Covelli