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Archi Carmine, la comunità sceglie la nuova iconografia per la chiesa

Un momento di partecipazione e condivisione attende la comunità di Archi, che sabato 15 marzo alle 19 sarà chiamata a valutare il bozzetto artistico che arricchirà la parete absidale della Parrocchia Maria Santissima del Carmelo. L’iniziativa rientra nel progetto ArchiCarmineLAB, promosso dal Museo diocesano e dall’Ufficio per i beni culturali e l’edilizia di culto.

Archi Carmine, un cammino di ascolto e partecipazione

«Per tre anni abbiamo camminato insieme in un percorso di ascolto, riflessione e condivisione», affermano don Danilo Latella e il Consiglio Pastorale Parrocchiale. Ora la comunità è chiamata a raccogliere i frutti di questo cammino, scegliendo l’opera che accompagnerà la preghiera e la vita comunitaria.

All’incontro interverrà padre Andrea Dall’Asta, che guiderà la comunità in una riflessione sulla bellezza dell’arte sacra e sull’importanza di un segno che parli alla spiritualità dei fedeli. Il gesuita e architetto direttore della Galleria San Fedele di Milano, insieme a Chiara Cardini, curatrice e critica d’arte, si sono speso confrontati con la comunità, nell’ambito del progetto “ArchiCarmineLAB”, avviato assieme a Museo diocesano e Ufficio per i beni culturali e l’edilizia di culto.

I progetti proposti sono il frutto del lavoro di Davide Corona e Michele Parisi, due artisti che hanno tradotto in immagini il legame tra fede e terra calabrese, ispirandosi ai temi mariani dell’Annunciazione, della Visitazione e della Pentecoste.

Un’occasione di riflessione e scelta

I bozzetti saranno esposti in chiesa per permettere a tutti di osservarli da vicino e lasciarsi interpellare dal loro messaggio. «Sarà un’occasione per tutti per fermarsi, guardarli con attenzione e lasciarsi toccare dal loro messaggio. Non si tratta di un’opera che deve piacere solo agli occhi, ma di un’opera che deve parlare al nostro spirito», sottolinea don Danilo.

«La votazione – ancora le sue parole – sarà un momento decisivo: non si sceglie semplicemente tra due immagini, si sceglie quale visione della nostra fede vogliamo portare avanti. Per questo, sabato sera è fondamentale che ci siamo tutti. Non come semplici spettatori, ma come comunità che si riunisce, che ascolta, che partecipa attivamente a un momento storico».

L’incontro di sabato è aperto a tutti: gruppi parrocchiali, associazioni, fedeli e chiunque voglia contribuire a questo momento storico. «Questa fase della nostra chiesa di mattoni, ma soprattutto chiesa di persone, sia per tutti un invito a crescere nella bellezza e a testimoniare con forza la presenza di Dio nelle vicende del mondo», esorta il parroco.

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