Chiesa reggina in festa per l’onomastico di monsignor Giuseppe Fiorini Morosini. Oggi, infatti, si celebra la solennità di san Giuseppe, patrono della Chiesa universale, di cui l’arcivescovo emerito porta il nome.
Un ministero al servizio della Chiesa e del prossimo
È una giornata di festa per l’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova. Oggi, 19 marzo, solennità di San Giuseppe, sposo della B. V. Maria e patrono della Chiesa universale, è infatti l’onomastico di monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo emerito della diocesi reggina-bovese.
79 anni compiuti lo scorso 27 novembre, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini ha dedicato una vita intera al servizio della Chiesa e del prossimo, animato dal carisma di San Francesco di Paola, patrono della Calabria. Un cammino verso il sacerdozio iniziato nel 1955, a soli dieci anni, quando è entrato nella Scuola apostolica dei Padri Minimi del Santuario di Paola. Qui, ha completato gli studi ginnasiali e liceali.
Nel 1961 ha emesso i voti temporanei nell’Ordine dei Minimi e, successivamente, l’8 dicembre 1966 quelli solenni. È stato ordinato, invece, sacerdote il 2 agosto 1969. Per ben due mandati, dal 1994 al 2006, è stato Correttore generale dei Minimi, distinguendosi per il suo impegno e le numerose pubblicazioni sulla spiritualità dell’ordine.
Gli anni di episcopato: Locri e poi Reggio
Il 20 marzo 2008, monsignor Morosini, è stato nominato Vescovo di Locri-Gerace, succedendo a monsignor Giancarlo Maria Bregantini. Ha ricevuto la consacrazione episcopale a Paola il 9 maggio 2008 dal cardinale Renato Raffaele Martino. Il 7 giugno 2008 ha fatto il suo ingresso nella diocesi di Locri-Gerace.
Durante il suo ministero sia sacerdotale che episcopale, ha sempre cercato di ispirarsi al rapporto con Gesù, con un forte legame con san Francesco di Paola.
Il rapporto con San Francesco di Paola
Recentemente, proprio ad Avvenire di Calabria, Morosini ha spiegato come il Patrono della Calabria abbia “influito” sul suo ministero episcopale: «Ho cercato di ispirarmi a lui fondando tutto sul rapporto con Gesù: nel mio stemma si rintraccia l’alimentazione reciproca di fede e carità così come nel mio motto, “Vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato”, rinsalda la volontà di specchiarmi sempre nella vita di Gesù nel mio impegno come vescovo».
«San Francesco – ancora Morosini – è stato per me maestro proprio per questo perché ha alimentato il mio rapporto con Gesù per agire di conseguenza».
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