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Reggio Calabria in festa per l’onomastico dell’arcivescovo Morrone

Chiesa reggina in festa per l’onomastico dell’arcivescovo Fortunato Morrone. Oggi, infatti, si celebra la memoria di san Fortunato, di cui il pastore della Chiesa di Reggio Calabria – Bova e presidente della Conferenza episcopale Calabra porta il nome.

L’onomastico dell’arcivescovo Morrone

È una giornata di festa per l’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova. Oggi, 26 febbraio, è infatti l’onomastico di monsignor Fortunato Morrone. Una ricorrenza che quest’anno coincide anche con l’Anno di grazia, rappresentato dal Giubileo della Speranza.

Giovane parroco e assistente dell’Ac

Nato a Isola di Capo Rizzuto il 20 settembre 1958, monsignor Fortunato Morrone è stato ordinato presbitero il primo ottobre 1983 nella Cattedrale di Crotone da un arcivescovo di origini reggine: monsignor Giuseppe Agostino. Monsignor Morrone ha vissuto gli anni delle scuole medie e del liceo nel Seminario dei padri Stimmatini a Battipaglia.

Dopo l’ordinazione presbiterale, l’arcivescovo Morrone ha esercitato il ministero a Roma, dove si trovava per conseguire la licenza e il dottorato in Teologia presso la Gregoriana. Nell’ottobre del 1986 è nominato assistente diocesano dei giovani di Azione Cattolica (incarico che manterrà fino al 25 ottobre 2001). Nello stesso periodo inizia a insegnare Teologia dogmatica presso l’Istituto di Scienze Religiose “Unus Magister” di Crotone. Nel febbraio 1987 diventa assistente regionale dei giovani di Ac, incarico che ricopre per un triennio.

Nell’ottobre del 1994 avvia e segue la Consulta dell’Apostolato dei Laici come assistente, mentre dall’ottobre del 1995 è assistente dei membri dell’Uciim. L’incarico per entrambi i servizi sarà mantenuto fino al primo ottobre 2013.

La nomina ad arcivescovo della Chiesa fondata da San Paolo

Nel 2002, con monsignor Antonio Staglianò, all’interno del progetto pastorale parrocchiale, dà vita alla Fondazione “Nostra Signora di Guadalupe”, a larga partecipazione popolare, realizzando tra l’altro, nel 2012, una Casa di spiritualità, riferimento spirituale per laici e sacerdoti. Il 20 marzo 2021 è stato nominato arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova da papa Francesco, succedendo a monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, che ha lasciato l’incarico per raggiunti limiti di età.

Il 5 giugno è stato consacrato vescovo nella parrocchia Santa Maria Madre della Chiesa in Crotone dall’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta. Il 12 giugno ha preso possesso canonico dell’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova.

Il legame affettivo con Reggio Calabria

Da oltre tre anni alla guida dell’arcidiocesi metropolitana di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone ha stabilito un profondo legame con la città che accolse san Paolo Apostolo, fondatore della prima comunità cristiana calabrese. L’inizio dell’episcopato in riva allo Stretto dell’arcivescovo Morrone è stato segnato subito da un primo significativo momento: è coinciso, infatti, con l’avvio del cammino sinodale. In questo contesto, il presule ha promosso dialogo e ascolto all’interno della comunità diocesana, coinvolgendo tutte le componenti ecclesiali e il laicato.

La sua cura e attenzione per i giovani e la crescita sana del territorio hanno contribuito alla nascita di progetti dai grandi risvolti sociali e comunitari come “Job in Progress”, l’Hub-Porto o il protocollo d’intesa per la casa circondariale di Reggio Calabria per la formazione dei detenuti in prospettiva del loro reinserimento sociale.

La carità, il ruolo delle donne, così come il coinvolgimento del laicato, chiamato a svolgere un ruolo attivo al servizio non solo della comunità diocesana, ma anche cittadina, sono le altre “grandi questioni” affrontate nel corso di questi primi tre anni di episcopato.

La lettera pastorale: Al passo di Gesù

Questi, così come altri temi, sono finiti tra le linee programmatiche della prima Lettera pastorale dell’arcivescovo Morrone, dal titolo Al passo di Gesù. Una lettera incentrata sulla sinodalità. Una Lettera pastorale che è anche un invito al rinnovamento, partendo dal passato ma con uno sguardo proiettato al presente e al futuro:

«Per essere evangelicamente generativi dobbiamo avere il coraggio, dopo aver insieme individuato consuetudini infeconde, di svecchiare la nostra mentalità, le nostre strutture e prassi pastorali, per dedicare più energie alla causa del Vangelo a vantaggio di tutti, specialmente di chi ne ignora la bellezza», scrive non a caso.

Un invito e un legame affettivo con la “sua” Reggio che il presule, più di recente, ha rinnovato nella lettera alla comunità in occasione dell’inizio dell’Anno Pastorale 2024-2025, lo scorso settembre.

La visita pastorale e la Scuola paolina

Fra i momenti significativi di questi oltre tre anni di episcopato, indissolubilmente legato al cammino sinodale e alla lettera pastorale, è stato l’avvio – il 25 gennaio 2024 – della prima Visita pastorale. Un’occasione per monsignor Morrone di incontrare direttamente le comunità ecclesiali del vasto territorio della diocesi di Reggio Calabria-Bova, mettersi in ascolto e incoraggiare un comune cammino di fede e comunitario. Un’occasione vista dalla stesso presule come opportunità per «ripensare creativamente la nostra presenza». 

Tra le iniziative più recenti, poi, la nascita della Scuola Biblica Paolina, inaugurata il 12 settembre 2024, con l’intento di approfondire le radici della Chiesa che è in Reggio Calabria – Bova e di riscoprire, attraverso l’esperienza di san Paolo, il senso di una fede aperta alla fratellanza universale. Un percorso voluto dall’arcivescovo metropolita Fortunato Morrone, non in chiave accademica, ma come un itinerario di crescita umana e spirituale, capace di coinvolgere la comunità nel cammino sinodale e nel ripensamento della missione ecclesiale.

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