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Vocabolario della Fraternità, 365 parole per una nuova umanità. C’è anche il contributo di Davide Imeneo

 

Promosso dalla Fondazione Fratelli Tutti, il Vocabolario della Fraternità propone 365 riflessioni su temi attinenti l’enciclica di papa Francesco. Tra gli autori che hanno contribuito alla scrittura delle voci del dizionario c’è anche don Davide Imeneo, direttore di Avvenire di Calabria.

Vocabolario della Fraternità, un progetto per “riscrivere” l’umanità

Il World Meeting on Human Fraternity #BeHuman ha rappresentato un momento cruciale per riflettere sul principio di fraternità nella cultura contemporanea. Il “Vocabolario della Fraternità. 365 parole per riscrivere la nostra umanità”, edito da Rizzoli, ha radice nell’evento di maggio scorso, ma ha acquisito un ampio respiro grazie alla volontà della Fondazione Fratelli Tutti di dare seguito all’iniziativa del Tavolo Digitale di #BeHuman2024.



Il volume, proposto dalla stessa Rizzoli alla Fondazione Fratelli Tutti, non raccoglie solo i pensieri dei partecipanti al #BeHuman, ma propone le riflessioni di numerosi esperti nel settore delle scienze umane, sociali e dei saperi scientifici e tecnologici: ogni autore è stato chiamato a riflettere su una parola specifica legata al concetto di fraternità, facendo riferimento alla propria esperienza. Il libro si propone di promuovere la riflessione e la meditazione tra i lettori per una comprensione più profonda e un utilizzo consapevole nella propria vita.

Don Davide Imeneo è stato invitato a partecipare a questa iniziativa, contribuendo con una riflessione approfondita sul termine Innovazione, termine che adesso rientra tra le 365 del Vocabolario della Fraternità della Rizzoli.

Un volume prezioso per il Giubileo

Nell’anno del Giubileo, il volume si presenta come uno strumento agile e prezioso. «Per riconoscersi in una comunità pensante intorno al principio di fraternità che Papa Francesco ha posto al centro dello spazio pubblico mondiale come un nuovo paradigma antropologico e spirituale, sociale e politico», spiega Francesco Occhetta, Segretario Generale della Fondazione Fratelli Tutti. La sfida di questo progetto è proprio quella di «creare un “noi” che sia più forte della somma delle individualità, come sottolineato dallo stesso Santo Padre nella Fratelli Tutti (78)».

Il libro, curato dalla Fondazione Fratelli Tutti, nasce dall’enciclica omonima di Papa Francesco ed è stato pubblicato in seno alla Fabbrica di San Pietro. Come simboleggia il suo logo, composto da persone in movimento che formano l’abbraccio del colonnato del Bernini, la Fondazione si pone sulla “soglia” tra la Basilica di San Pietro e la città, per promuovere fraternità e amicizia sociale.

Un messaggio universale per credenti e non

«Lo splendido caleidoscopio di significati che gli autori hanno composto attraverso le 365 parole sgorgate dall’intelligenza dei cuori, lascia intravedere l’espressione plurale dell’umanità, accomunata da sentimenti, passioni, aspirazioni, ideali… Credenti e non credenti di buona volontà convergono insieme su una “parola umana”». Così nella postfazione, il Cardinale Mauro Gambetti, Presidente della Fondazione Fratelli Tutti, nello spiegare il valore della pubblicazione.

Il Vocabolario della Fraternità in libreria

Gambetti sottolinea inoltre l’importanza di andare oltre le Carte dei diritti nate dopo la Seconda guerra mondiale, «e pensare a una “Carta dell’umano”, in cui definire ciò che ci rende umani oggi, non solo attraverso i diritti e i doveri, ma anche i comportamenti e gli atteggiamenti, i sentimenti e i desideri, i sogni e i progetti che ci fanno riconoscere umani e persone. Dobbiamo giungere a dichiarare universalmente cosa è dis-umano e cosa è umano e capace di nutrire l’umano, fino a farlo divenire l’umano divino del quale Gesù è la manifestazione». Da qui l’augurio che «intorno a questo Vocabolario nascano “luoghi relazionali” che permettano ai giovani, universitari, laureati, impegnati in ambito amministrativo, politico ed economico di fare emergere la ricchezza di senso e significato umano di significati che osano andare oltre ogni visione settaria, ideologica e religiosa degli autori, da sempre espressione della speranza e della ricerca del bene comune, a beneficio di una società in crescita, ma la storia e lo sviluppo dei progetti che ci accomunano e che rimangono anche una sfida per i credenti, sono anche progetti che nascono grazie agli uomini di buona volontà. Rimane quindi necessario promuovere sempre e di più luoghi e occasioni di incontro, per condividere sogni e progetti che crescano nella logica di fraternità. Rimane aperta una sfida grande e nuova, ma la storia ce lo dice», conclude Gambetti: «“ci sono persone che fanno risplendere stelle in mezzo all’oscurità” (FT, n. 222). Insieme, queste riflessioni contribuiscono a riscoprire il valore della comunità e della necessità di “essere umani”, oggi più che mai».

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