Intraprendere un viaggio verso mete sconosciute è sempre un atto di coraggio che richiede positiva intraprendenza; l’anima si espande, pronta ad accogliere il nuovo. In questo caso, è pronta ad accogliere il profumo di santità, che risplende nella figura di padre José Torres Padilla.
Da Reggio Calabria a Siviglia: la parrocchia di Santa Lucia alla beatificazione di José Torres Padilla
È con questo spirito che un gruppo di pellegrini della comunità parrocchiale di Santa Lucia Vergine e Martire di Reggio Calabria, guidati dal parroco don Mimmo Cartella, si è incamminato verso Siviglia, una delle città più famose della Spagna, ricca di tradizione cattolica e radicata devozione cristiana, per partecipare alla solenne celebrazione di beatificazione del venerabile José Torres Padilla.
La cerimonia si è tenuta il 9 novembre alle 11 nella cattedrale di Siviglia, presieduta da Sua Eminenza il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del dicastero per le Cause dei Santi, alla presenza di numerose rappresentanze tra arcivescovi, sacerdoti, il capitolo metropolitano (di cui il beato padre fu decano), ordini religiosi e pellegrini giunti da ogni parte del mondo.
La profonda unione con il Signore
Il cardinale Semeraro ha delineato la figura e l’impegno del beato, ricordando la sua «profonda unione con il Signore» e la vicinanza ai bisognosi e ai malati nei quartieri più difficili di Siviglia, descrivendolo come «una sorta di prestatore a fondo perduto» per le sue opere di carità gratuita, «uno strano canonico, con vagabondi e venditori ambulanti per amici», sempre vicino a chi viveva nelle zone più complicate di Siviglia, dove pochi osavano addentrarsi. La sua «profonda unità con il Signore» era la fonte primaria della sua «forza interiore». Il cardinale ha ricordato anche il suo ruolo nella «direzione spirituale», che diffondeva la sua «fama di santità», valendogli il soprannome di «El Santero».
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Tra coloro che beneficiarono di questo “contagio” spirituale c’è santa Angela della Croce, fondatrice dell’istituto delle Sorelle della Croce sotto la direzione del sacerdote spagnolo, considerato il suo “capolavoro”.
«La santità incoraggia all’incontro», ha affermato il cardinale, riaffermando le parole di papa Francesco: è «matrice del legame tra noi cristiani» e «fornace ardente di amore» capace di bruciare «i nostri egoismi, i nostri pregiudizi, le nostre divisioni interiori ed esterne». Un’esperienza che dona la «certezza» di una futura «comunione con Dio».
Quel forte legame con la città di Reggio Calabria
L’opulenza della cattedrale gotica più grande del mondo lascia spazio alla bellezza del presente, incarnata nel modello di santità di padre José Torres Padilla (1811-1878), che si distinse anche per la guida spirituale offerta a santa Angela, orientandola a vivere il carisma di «farsi povera con i poveri per attirarli a Cristo». Da questo cammino nacque la congregazione delle sorelle della Compagnia della Croce, presenti da oltre 40 anni anche nella nostra città, presso la fondazione Lucianum, nel territorio della parrocchia di Santa Lucia, con un’attenzione rivolta alle anziane e agli ultimi della città.
Benediciamo il loro operato e l’instancabile impegno per l’edificazione del Regno di Dio. Ringraziamo il Signore per questa esperienza di grazia, che ci invita a tornare al quotidiano arricchiti da un grande esempio di vita vissuta in pienezza nel soffio dello Spirito di santità.
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