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Monsignor Cognata: 139 anni fa nasceva il vescovo “martire”

È ancora viva la memoria dell’indimenticato vescovo di Bova, monsignor Giuseppe Cognata. Esattamente 139 anni fa nasceva il Venerabile Servo di Dio, fondatore delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore.

Una vita, quella del presule, interamente dedicata alla Chiesa, non senza le sofferenze e la prova più difficile, fatta di false accuse e calunnie poi cadute nel vuoto… fino alla causa di beatificazione.

Chi è monsignor Giuseppe Cognata

Nato ad Agrigento il 14 ottobre 1885, dimostrò fin da bambino una grande ricchezza di doti e talenti. Dodicenne entrò nel collegio salesiano “San Basilio” di Randazzo (Catania), pronto ad accogliere la chiamata alla vita religiosa e apostolica tra i Salesiani; una vocazione fortemente contrastata dal padre e dal nonno, con le sue prove e le sue lotte lunghe e sofferte.

Il 5 maggio 1908, l’allora giovane chierico Giuseppe Cognata emetteva la professione perpetua a San Gregorio di Catania, nelle mani del Beato Michele Rua, e l’anno dopo, il 29 agosto 1909, riceveva ad Acireale l’ordinazione sacerdotale.

Aveva conseguito brillantemente la laurea sia in Lettere sia in Filosofia ed ora andava ai giovani non solo come professore e assistente, ma come sacerdote pieno di zelo, svolgendo la sua missione in varie zone d’Italia. La Prima Guerra Mondiale vide don Cognata prestare il suo servizio.

La nomina episcopale

Fu direttore di opere, ma più ancora direttore di anime. Pio XI nel Concistoro del 16 marzo 1933 nominò don Giuseppe Cognata, in quel tempo direttore al “Sacro Cuore” di Roma, vescovo di Bova, una diocesi della Calabria particolarmente povera e disagiata. Ricevette l’ordinazione episcopale il 23 aprile successivo nella basilica del Sacro Cuore a Roma dal Cardinale salesiano Augusto Hlond, oggi Venerabile.

Attraverso sentieri scoscesi e mulattiere, monsignor Cognata – che aveva scelto come motto episcopale l’espressione paolina «Caritas Christi urget nos» – volle visitare e confortare non solo tutti i paesetti della diocesi, ma anche i gruppi di povere famiglie sparse qua e là nei luoghi più remoti e più inaccessibili.

La nascita della Congregazione

Diede vita a una pia società di giovani generose, disposte a lavorare con coraggio e gioia nei centri più piccoli, sperduti, abbandonati. Nacque così l’8 dicembre 1933 la Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore. Nel 1939 una bufera infernale si scatenò contro il Fondatore e la sua Istituzione. Il 20 dicembre 1939 il Sant’Uffizio, sulla base di false accuse, condannò ingiustamente monsignor Cognata alla destituzione dalla dignità episcopale, all’allontanamento dalla diocesi e dall’istituto da lui fondato.

Gli anni dell’isolamento

Egli visse per lunghi anni nel silenzio e nella solitudine, accolto nelle case salesiane di Trento e Rovereto fino al 1952 e poi in quella di Castello di Godego (Treviso) fino al 1972, svolgendo un assiduo e apprezzato ministero di confessore e guida spirituale.

Nella Pasqua del 1962 venne reintegrato da papa Giovanni XXIII nell’episcopato. Partecipò per volontà di papa Paolo VI al Concilio Vaticano II. Il 29 gennaio 1972 ebbe la gioia di sapere il suo Istituto riconosciuto con il «Decreto di Lode» da parte della Santa Sede.

In questo lunghissimo tempo, chi lo avvicina, confratelli salesiani, sacerdoti, suore, religiosi e laici, ha l’impressione di aver incontrato un santo, un grande maestro di intimità con Gesù. Diffonde coraggio, fiducia e gioia in una paternità avvolgente.

Il Concilio Vaticano II e la nascita al cielo nella “sua” Pellaro

Devotissimo all’Ausiliatrice, indirizza sempre a Lei coloro che incontra, sicurissimo che la Madonna risponde sempre a chi lo invoca. Monsignor Cognata nella Pasqua 1962 venne reintegrato da San Giovanni XXIII nell’Episcopato. Partecipò così per volontà di San Paolo VI al Concilio Vaticano II. Il 29 gennaio 1972 ebbe la gioia di sapere il suo Istituto riconosciuto definitivamente dalla Santa Sede.

Si spense il 22 luglio dello stesso 1972 proprio a Pellaro (Reggio Calabria). Le sue spoglie riposano nella casa generalizia delle Suore Oblate a Tivoli. Il 15 aprile 2020 papa Francesco ha dato avvio alla Causa e l’Inchiesta diocesana apertasi il 12 dicembre 2020, si è conclusa il 1 ottobre 2022.

L’innocenza del vescovo Cognata e il prezioso lavoro del giudice Viola

Proprio in occasione della chiusura dell’inchiesta diocesana di canonizzazione, la Madre Generale delle Salesiane Oblate, suor Graziella Benghini, ha voluto ringraziare tutti coloro che si sono interessati alla Causa e, in particolare, il defunto giudice reggino Giuseppe Viola, Primo Presidente emerito della Corte di Cassazione e Presidente dei Giuristi Cattolici Italiani che hanno inviato a Papa Francesco un’Istanza per l’apertura del processo.

Proprio grazie al lavoro svolto dal giudice Viola è stato possibile non solo ottenere la revisione del processo contro Cognata, ma anche l’avvio del processo di beatificazione e canonizzazione dello stesso presule.

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